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Brueghel, Jan.

(detto Brueghel dei Velluti). Pittore fiammingo. Secondogenito di Pieter il Vecchio, si ricollega alla tradizione dei miniaturisti e degli incisori fiamminghi: fu infatti allievo della nonna Maria Bessemers, che era un'abile miniaturista, e successivamente di Pieter Goetkint e su questa scia dipinse paesaggi raffinati, spesso vivacizzati da scene di genere, storie mitologiche e bibliche, caratterizzate da un uso molto intenso e prezioso del colore. Fatto l'apprendistato ad Anversa e raggiunta la maggiore età, si recò in Italia, dove soggiornò a Napoli nel 1590 e successivamente a Roma, dal 1593 al 1594. Qui incontrò il cardinale Federico Borromeo, che lo chiamò al proprio servizio a Milano, nel 1595. In seguito, dopo un breve soggiorno in Olanda, si stabilì ad Anversa, dove occupò la carica di decano della Corporazione dei pittori. Ad Anversa entrò anche in rapporti di amicizia e di collaborazione con Rubens. Tra le sue opere più rappresentative sono da ricordare la serie di disegni (Carri, alla Pinacoteca di Dresda; le analisi dei fiori, le descrizioni di uccelli e insetti) e le vaste e minuziose tele (Vergine col Bambino, Elementi, Stagioni) (Bruxelles 1568 - Anversa 1625).