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Brillante.

Diamante limpido, usato come gemma. Ottenuto per sfaldatura di un cristallo ottaedrico, spuntato da una larga faccia che tronca il vertice superiore, e da una piccola che tronca quello inferiore, e ornato da numerose faccette disposte secondo una simmetria tetragonale o ottagonale. Generalmente il b. assume la forma di due tronchi di piramide attaccati per la base. La piramide superiore (corona) ha una faccia piana (tavola), circondata da 32 faccette oblique delle quali 8 sono losanghe e 24 triangolari. La piramide interiore (culatta) ha anch'essa 32 facce e costituisce i 2/3 del diamante. Il taglio è fatto allo scopo di sfruttare nella maniera migliore le proprietà ottiche di dispersione e rifrazione, alle quali è dovuto il luccichio della gemma. Riscaldando il b. al di sopra di 1.000 ° C, fuori del contatto dell'aria, si ottiene la grafite. Dopo gli esperimenti di Missan e di Parson, i quali riuscirono a fabbricare piccoli b. privi di valore commerciale, si avanzò l'ipotesi che il b. sia formato da ossido di carbonio occluso nel ferro. Il peso del b. si esprime in carati (1 carato = 200 mg).