Drammaturgo spagnolo. Combatté come volontario
durante la guerra d'indipendenza, ebbe poi incarichi amministrativi a Jativa e
Valencia; dal 1843 fu redattore capo della "Gaceta" e dal 1847 direttore della
Biblioteca Nazionale di Madrid e segretario perpetuo dell'Accademia spagnola.
Lasciò, fra tradotte e originali, circa duecento opere teatrali nelle
quali satireggiò i costumi del tempo. L'intento didattico e la satira
sociale priva di acredine sono evidenti in
Los dos sobrinos e
A Madrid
me vuelvo. Fra le sue opere ricordiamo:
Marcella, Muori e vedrai....!, Un
novio para la niña, Todo se pasa en este mundo, Un tercero en
discordia. Tradusse, tra l'altro, opere di Racine, di Voltaire e di altri
autori (Quel 1796 - Madrid 1873).