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Brasile.

Stato (8.514.876 kmq; 181.586.000 ab.) dell'America Meridionale, il primo per estensione e numero di abitanti nel Sud-America e uno dei maggiori del mondo. Confina a Nord con la Guyana Francese, il Suriname, la Guyana, il Venezuela, la Colombia, a Ovest con l'Ecuador, il Perù, la Bolivia, il Paraguay, l'Argentina, a Sud con l'Uruguay e ad Est è bagnata dall'Oceano Atlantico. Capitale: Brasilia. Città principali: San Paolo, Rio de Janeiro, Belo Horizonte, Salvador, Recife. Ordinamento: Repubblica federale di tipo presidenziale. Il potere esecutivo è esercitato dal presidente della Repubblica, mentre il potere legislativo è esercitato dal Congresso Nazionale, che si compone della Camera dei Deputati e del Senato Federale. Moneta: real, che nel 1994 sostituì il cruzeiro. Lingua ufficiale: portoghese; gli Amerindi parlano idiomi propri (caribe, arnache, tupi-guarani, gè, puri, bororo). La religione è in prevalenza cattolica; esistono minoranze protestanti, animiste, ebree, musulmane. La popolazione è costituita prevalentemente da bianchi; convivono minoranze di meticci, pretos, discendenti di gruppi africani e una piccola percentuale di amerindi.

GEOGRAFIA

Stato che occupa circa la metà del continente sud-americano, estendendosi in una vasta area triangolare che va dall'Equatore fino a oltre il Tropico del Capricorno. Comprende conseguentemente zone torride e temperate con una grande varietà di condizioni del suolo, del clima, altimetriche, ecc. Questo immenso Paese ha conosciuto un ingente insediamento umano e lo sviluppo dell'area costiera, a scapito delle regioni dell'interno. A tale processo si è cercato di ovviare con la fondazione della nuova capitale, Brasilia, al centro geografico del Paese. ║ Orografia: non esistono grandi catene montuose; mentre le zone inferiori ai 200 m di altitudine coprono il 40% del territorio, le montagne più elevate non raggiungono i 3.000 m. La vasta pianura dell'Amazzonia (a Nord), che per la parte brasiliana si estende per circa due milioni di kmq, è ricoperta parzialmente dalla più fitta formazione forestale della terra. Altra pianura importante è quella del Paraguay-Paranà (a Sud) compresa solo in parte nei confini brasiliani, solcata da numerosi fiumi navigabili. Il sistema montuoso comprende tre massicci: il Massiccio Atlantico (o Orientale) che comprende le montagne situate fra la costa e il corso dei fiumi Paranà e San Francisco, seguendo a un dipresso lo svolgersi della costa atlantica; il Massiccio di Nord-Est, grande emiciclo montano che si estende a Nord del fiume San Francisco, la cui costituzione geologica è nettamente distinta dagli altri sistemi; il Massiccio centrale, il meno esplorato dei gruppi montani del B., comprendente gli Stati centrali di Goiás e del Mato Grosso. A Nord si eleva il Sistema Parima, spartiacque fra il bacino delle Amazzoni e quello del fiume Orinoco, costituito da un altipiano di rocce granitiche. ║ Idrografia: numerosi e imponenti i corsi d'acqua, che hanno generalmente origine dalla Cordigliera delle Ande. Essi hanno grande importanza, in quanto conferiscono un notevole impulso al traffico fluviale-marittimo (su 138 porti naturali esistenti lungo il litorale brasiliano ben 91 sono ubicati sulle foci dei fiumi). Tutti i grandi corsi d'acqua sboccano nell'Atlantico; tuttavia essi vengono divisi nei seguenti quattro bacini: 1) Bacino Amazzonico: situato tra le montagne del sistema brasiliano, guiano e andino, è il più vasto del mondo, occupando un'area di circa 7 milioni di kmq, dei quali oltre la metà interessano il B. Esso prende il nome dal fiume principale, il Rio delle Amazzoni, che nasce dal Lago Lauri nel Perù, a oltre 4.000 m d'altezza; ha un corso di 6.280 km e una larghezza variabile da 2 km fino a 100 km sull'estuario. In massima parte è navigabile e conta un migliaio di affluenti. Soggetto alle variazioni stagionali delle piogge, ha un regime idrico periodico che alterna fasi di secca e di piena con conseguenti inondazioni delle fasce laterali formanti la cosiddetta varzea. 2) Bacino del Plata: comprende un'area di circa 4.100.000 kmq ed è solcato dalle acque dei fiumi Paraná, Paraguay e Uruguay, i quali nascono in territorio brasiliano, che poi abbandonano scorrendo verso Sud. Il Paranà rappresenta il principale collettore delle acque dei fiumi del versante meridionale. 3) Bacino del San Francisco: è meno ricco di acque dei precedenti e si sviluppa su un'area di 698.000 kmq. Il suo fiume principale (Rio San Francisco) corre parallelamente alla costa e rappresenta per la sua navigabilità un importante elemento di traffico e di comunicazione fra il Nord e il Sud del B. 4) Bacini orientali: il fiume più importante è il Paranaíba, che divide lo Stato di Maranhao da quello del Piauì. In rapporto alla superficie, il B. non può dirsi ricco di bacini lacustri; si incontrano tuttavia laghi di vasta dimensione, provenienti da formazioni alluvionali o di origine fluviale. ║ Vegetazione: le foreste costituiscono fonti inesauribili di ricchezza sia per l'estensione (oltre 350 milioni di ettari) sia per l'abbondanza di legni pregiati, gomme, cellulose, balsami, cere, fibre, ecc. che da esse si estraggono. A seconda della localizzazione geografica, la vegetazione presenta le seguenti caratteristiche: 1) Foreste tropicali, distinte in foreste della regione equatoriale (Amazzonia), foreste della costa atlantica (disseminate lungo il litorale) e foreste della valle del Paranà. 2) Vegetazione litoranea, tipica della costa atlantica (palmizi, manghi e gruppi di alghe arenarie). 3) Caatinga, composta di arbusti, alberi e distese erbose sviluppata nelle grandi pianure del Nord, mentre non mancano le specie con caratteri xerofilo nella regione dell'arido Nordeste. 4) Cerrado, piante a foglie grosse, con accentuati aspetti di xerofilia. Tale vegetazione è caratteristica di alcune regioni negli Stati del Mato Grosso, Gioiás, Bahia, Maranhao, Piauì e San Paulo. 5) Campinas, la campagna naturale del B., di enorme importanza per i ricchi pascoli che alimentano milioni di capi di bestiame. Notevoli le campinas del Rio Grande del Sud (cosiddetto campanha gaucha), del Mato Grosso, del Paraná, di Santa Caterina, di Bahia, di Piauì. 6) Vegetazione di pini del genere Araucaris augustifolia, che coprono enormi distese di territorio e il cui numero si calcola in oltre duecento milioni di unità. ║ Fauna: estremamente varia in funzione del clima, presenta tuttavia delle specie molto diffuse, comuni peraltro al Nord dell'America Latina. Queste sono: le scimmie, gli iguana, gli armadilli, i pappagalli, i pipistrelli, molte tipologie di roditori e di felini (giaguaro, puma, volpe grigia, ecc.). Quanto alle specie ittiche bisogna distinguere i pesci d'acqua dolce che popolano numerosi i grandi fiumi del B. (piranha, pesce tigre, barracuda) e quelli delle profondità marine tra cui spiccano i grossi cetacei. ║ Clima: data l'enorme estensione del territorio non si parla di clima del B., ma dei climi del B., date le notevoli variazioni a seconda della latitudine considerata. Nella regione intertropicale le stagioni calde e piovose si alternano regolarmente a quelle fresche e asciutte; nelle regioni montane il clima si mantiene temperato; nelle regioni pianeggianti il clima caldo-umido viene mitigato dalle brezze provenienti dal mare e dall'abbassamento di temperatura durante la notte. Un'area a se stante è tutto il Nord-Est, regione che risulta defilata rispetto alla direzione prevalente dei venti atlantici e che perciò ha un clima tropicale, fortemente secco, con scarse precipitazioni molto irregolari che determinano sovente condizioni critiche.
Cartina del Brasile


ECONOMIA

Agricoltura: il B. è uno dei maggiori produttori al mondo di caffè. Oltre 2.000.000 ettari sono dedicati a questa coltivazione. I più grandi produttori sono gli Stati di San Paolo, Paraná, Minas Gerais ed Espírito Santo La temperatura e la qualità di alcuni terreni costituiscono elementi propizi per la coltivazione del cacao, diffusissima nel Paese. Prodotto di larga coltivazione è la canna da zucchero; parallelamente all'industria dello zucchero è sviluppata quella estrattiva dell'alcool. Il granoturco è coltivato in tutto il territorio, su un'area complessiva di quasi 11.000.000 ettari. La produzione del riso ha subito negli ultimi trent'anni un forte incremento; da importatore, il B. è passato a coprire il suo fabbisogno e, successivamente, a esportarne forti quantità. Altri prodotti agricoli e ortofrutticoli di importanza nazionale sono avena, cipolle, manioca, fave, fieno, tabacco, the, arance, banane, ananas, uva, semi oleiferi, cotone, lino, ecc., oltre alla soia, la cui produzione si estende un territorio di oltre 13.000.000 ha. ║ Allevamento: l'allevamento del bestiame costituisce uno dei più forti sostegni dell'economia brasiliana; il patrimonio zootecnico si avvicina ai 250 milioni di capi, di cui circa i due terzi bovini. Seguono i suini, allevati specialmente negli Stati del Sud, ma anche negli Stati del Nordeste. L'allevamento dei cavalli rappresenta una voce importante dell'economia brasiliana (oltre 6.000.000 di capi), insieme a quello di volatili (oltre 900.000.000 di capi). Negli ultimi anni si è sviluppata notevolmente la bachicoltura, praticata soprattutto nello Stato di San Paolo. ║ Risorse forestali: fra le più importanti è il caucciù (54.000.000 di ha). La pianta di maggiore importanza per la produzione del caucciù è l'Hevea brasiliensis, diffusa specialmente nella regione amazzonica, che fornisce gran parte della materia prima alle numerose fabbriche. Un tempo il maggior esportatore del mondo, il B. sta oggi riconquistando le posizioni perdute. L'enorme estensione delle foreste e la varietà di tipi, fanno del B. il massimo produttore del mondo di legname. Fra le piante di maggior importanza, il pino brasiliano, che fornisce ottimo legno da costruzione; viene impiegato con successo anche per la fabbricazione della cellulosa. Citiamo ancora: l'erba mate, da cui si ricava una bevanda tonica e diuretica, diffusissima in tutta l'America del Sud; la babacu, palmifera dalle cui noci si ricava un olio, molto apprezzato nella profumeria e nell'industria dei saponi; ricordiamo, inoltre, le fibre tessili ricavate dalla juta, dal sisal, dal formio e dal ramiè. ║ Minerali: il B. da Paese eminentemente agricolo è diventato una vera e propria potenza mineraria e petrolifera per la ricchezza del suo sottosuolo. Il petrolio (39.500.000 t) è presente in giacimenti sulla terraferma (Bahia, Alagoas, Sergipe, Amazonas) e sulla piattaforma continentale (bacino di Campos, nello Stato di Rio de Janeiro). Tra i minerali metallici, il ferro di estrazione brasiliana è tra i più importanti del mondo (117.000.000 di tonnellate estratte dalle miniere degli Stati di Minas Gerais, Bahía, Gioiás e Mato Grosso); seguono come importanza la bauxite (10.998.000 t) e l'oro (62.500 kg), prodotto principalmente nello Stato di Minas Gerais. Notevole l'estrazione dei diamanti (Mato Grosso, Minas Gerais). Il B. produce inoltre alluminio, nichel, rame, cristallo di rocca, tungsteno, piombo, stagno, zirconio, carbone. ║ Industrie: le industrie del B. sono in fase di rapida espansione. Primeggiano le industrie pesanti che ruotano intorno all'attività estrattiva. Degno di menzione il grande centro siderurgico di Volta Redonda nello Stato di Rio de Janeiro, specializzato nella produzione di ghisa e acciaio. Le industrie meccaniche stanno aumentando il loro fatturato in particolare nel settore automobilistico. Altre tipologie industriali presenti nel Paese sono quelle tessili, alimentari, manifatturiere, della carta e del terziario (in particolare il settore turistico). Circa le risorse energetiche, il B. vanta un potenziale idroelettrico tra i più alti al mondo. La maggior parte dell'energia nazionale è garantita da centrali idroelettriche grandi e piccole, tra cui eccellono quelle di Itaipú, sul Paraná, e di Tucuruí, sul Tocantinas. Dopo la grave crisi che ha colpito il Paese nel 1998, l'economia brasiliana si è notevolmente ripresa consentendo al Paese di mantenere un basso livello di inflazione e favorendo l'arrivo di investimenti stranieri. Vivaci sono gli scambi esteri che hanno come interlocutori principali gli Stati Uniti, l'Argentina, la Germania, il Giappone e l'Italia. Le esportazioni (caffè e gli altri prodotti agricoli, oltre ai minerali di ferro estratti) aspirano a controbilanciare le importazioni che riguardano essenzialmente combustibili, prodotti chimici e macchinari ad alta tecnologia. ║ Comunicazioni: le comunicazioni interne rispecchiano lo sviluppo polarizzato del territorio. Potenziate lungo la fascia costiera, diventano scarse all'interno sia per quanto riguarda i collegamenti stradali che quelli ferroviari. Questi ultimi hanno il loro centro nevralgico a San Paolo che fondamentalmente raccorda i centri costieri con l'immediato retroterra; le comunicazioni in senso meridiano sono carenti e si hanno solo sugli altipiani. La rete stradale si è progressivamente ampliata all'interno: due principali arterie collegano Brasilia con Belém e San Paolo con Cuiabá e Pôrto Vehlo attraverso il Mato Grosso. Importantissima la Transamazzonica, lunga 5.000 km circa e collegante i centri del Nordeste con il Perù. Assai importanti per tutto il Paese e fondamentali per quanto concerne l'Amazzonia, i fiumi assicurano molti collegamenti interni con una navigazione che si dipana all'incirca lungo 52.000 km. Le linee aeree collegano la maggior parte dei centri minori del Paese (la fitta rete interna supera i 400.000.000 di km annui volati).

STORIA

La scoperta del B., avvenuta il 22 aprile del 1500, si deve all'ammiraglio portoghese Pedro Alvarez Cabral che ne prese possesso in nome del re Don Manuel I. Varie nazioni europee tentarono a più riprese d'impadronirsi del B., particolarmente l'Olanda, che ne invase la parte settentrionale mantenendola per diversi anni. Agli albori del XIX sec., l'invasione napoleonica del Portogallo indusse il reggente Don Giovanni a trasferirsi in B. con tutta la Corte, acclamato dal popolo come Imperatore del B. In realtà, il B. rimase ancora nominalmente sottoposto al Portogallo fino al 1815, quando fu elevato a regno e il reggente prese il nome di Giovanni VI, re del Portogallo e del B. Nel 1820 Giovanni VI fece ritorno alla metropoli, lasciando il figlio Don Pedro come reggente del B., ma il 7 settembre 1822, Don Pedro I proclamò l'indipendenza del B. dalla madre-patria e venne acclamato imperatore. Più tardi l'imperatore fu spinto ad abdicare in favore del figlio, Don Pedro II, che allora aveva cinque anni. Durante il lungo regno di quest'ultimo, fu combattuta la guerra contro il Paraguay durata cinque anni e conclusasi nel 1870 con la vittoria del B. Nel 1888 la legge che segnava l'abolizione della schiavitù (senza quasi risarcimento ai padroni) determinò due grandi crisi: una economica, l'altra politica. I proprietari terrieri, che costituivano una sorta di aristocrazia rurale, abbandonarono il Partito monarchico, accelerando così la proclamazione della Repubblica, avvenuta il 15 novembre 1889. Durante la seconda guerra mondiale il B. partecipò con proprie truppe alle operazioni militari a fianco degli alleati. Nel dopoguerra si succedettero al potere i presidenti Café Filho, Kubitschek e Janio Quadrios, che si dimise nel 1961 in seguito a una rivolta militare. Anche il suo successore Joao Goulart (1961-1964) perse il potere in seguito alla pressione dei militari, che insediarono alla presidenza il generale Castelo Branco, a cui seguì nel 1967 il maresciallo Da Costa e Silva, promotore di una nuova Costituzione accentuatamente autoritaria. Nell'aprile 1968 il governo mise fuorilegge il fronte ampio dell'opposizione. Nel 1969 la repressione si scatenò contro il clero cattolico, che appoggiava studenti e operai nelle loro rivendicazioni. In particolare alcuni prelati, come il vescovo di Recife monsignor Helder Camara, denunciarono le condizioni inumane in cui vivevano milioni di brasiliani sotto la dittatura militare. Il cruzeiro nel solo 1968 fu svalutato due volte di circa il 20%. I militari affidarono l'economia del Paese a una classe tecnocratica che impostò una politica basata essenzialmente sull'apertura del B. agli investimenti stranieri, soprattutto statunitensi (qui le accuse di colonialismo finanziario e di strumento dell'imperialismo statunitense) che comportò una rapida espansione economica, tanto da far aumentare il prodotto nazionale lordo del 1972 di oltre il 10%, ponendo il B. al primo posto nella graduatoria mondiale di crescita annua, sottraendo tale primato al Giappone. Opposizioni a una linea che, secondo i suoi detrattori, aveva posto il B. su una strada di uno sviluppo fittizio e l'aveva portato a cedere le sue fonti di energia alle grandi compagnie straniere, non mancarono di manifestarsi all'interno dello stesso governo, portando tra l'altro alle dimissioni nel maggio 1973 del ministro dell'Agricoltura L.E. Cirne. Queste dimissioni rientravano nella lotta che si era aperta tra i rappresentanti del regime per la successione a Garrastazù Medici, in vista della scadenza del suo mandato presidenziale. La scelta cadde sul generale Ernesto Geisel, direttore della Petrobras, la società statale del petrolio e fratello del ministro della Guerra, su posizioni "nazionali" e "sociali" molto vicine a quelle dell'ex ministro dell'Agricoltura. L'unico partito di opposizione ammesso dal regime militare, il Movimento Democratico Brasiliano (MDB), nominò nel settembre successivo come proprio candidato Uljsses Gurmaraes, presidente del partito e professore di Diritto internazionale, che dichiarò di aver accettato l'incarico unicamente per poter dimostrare che le elezioni altro non erano che una farsa, data la mancanza di libertà esistente in B. Pertanto, le elezioni presidenziali, svoltesi regolarmente il 15 gennaio 1974, non riservarono alcuna sorpresa e il collegio elettorale, composto da 66 senatori, 310 deputati federali e da 127 rappresentanti delle assemblee di ogni Stato, diede a Geisel e al candidato alla vicepresidenza, generale A. Pereira do Santos, 400 voti su 503. Il 15 marzo successivo Geisel assunse ufficialmente la carica presidenziale e il nuovo ministro delle Finanze, M. Henrique Simonsen, dichiarò che la politica economica rimaneva immutata rispetto alla linea di impostazione generale, risalente al 1964, che aveva consentito al Paese di quadruplicare il volume delle esportazioni dal 1967 al 1973, raggiungendo un valore di oltre sei miliardi di dollari, mentre la bilancia dei pagamenti, passiva sino al 1968, raggiungeva un attivo di due milioni e mezzo di dollari. Il paese era però largamente investito dalle tendenze inflazionistiche mondiali, dovute soprattutto al forte aumento del costo del petrolio, e nel corso del 1974 si registrò un aumento del costo della vita di oltre il 40%, contro il 7% dell'anno precedente. Sul piano politico nuovi interrogativi vennero aperti dai risultati delle elezioni legislative del 15 novembre del 1974 in cui il partito di opposizione Movimento Democratico Brasiliano (MDB) che aveva condotto una campagna in cui, pur ammettendo il "miracolo economico" brasiliano, chiedeva una migliore distribuzione della ricchezza e un nuovo modo di gestirla, ottenne 162 seggi alla Camera contro i 202 del partito di governo, l'ARENA (Alleanza di Rinnovamento Nazionale). Inoltre il MDB ottenne la maggioranza in 16 su 21 Stati della Federazione, potendo contare tra l'altro sull'appoggio aperto del Partito comunista e di altre consistenti frange della sinistra illegale, pur rappresentando il Movimento Democratico di Guimaraes un'opposizione di regime. L'operazione di cauta apertura politica impostata dal generale Ernesto Geisel, iniziò nei primi mesi del 1977 con l'abolizione parziale della censura sui mass-media e con alcuni provvedimenti giudiziari volti a colpire i responsabili delle efferatezze compiute dagli "squadroni della morte": il primo a essere condannato fu Paranhos Fleury, considerato l'ideatore di questi gruppi estremistici. Poco tempo dopo, le autorità vennero ritenute responsabili dell'assassinio del giornalista Wladimir Herzog, morto in carcere nel 1975. La logica reazione militare a queste concessioni, fu un tentativo di colpo di Stato, sventato all'ultimo momento. Nell'ottobre del 1978 venne eletto presidente João Figueiredo che, con la proclamazione dell'amnistia per i detenuti politici (1979) e lo scioglimento dei partiti MDB e ARENA (provvedimento che permetteva la nascita di nuovi partiti) diede un contributo notevole al processo di liberalizzazione politica in B. L'ultimo atto di tale processo fu, nel 1982, l'elezione di una Assemblea costituente per il passaggio del potere dai militari ai civili. Il 15 gennaio 1985 venne eletto, con una schiacciante maggioranza dell'assemblea dei deputati, Tancredo Neves, che non riuscì però nemmeno a prestare il rituale giuramento poiché stroncato da una fulminea malattia. Venne sostituito dal suo antagonista José Sarney, dimostratosi abile negoziatore nelle lotte interne alla coalizione governativa. Il piano di ristrutturazione economica plan cruzado e i successi in politica estera (accordi con l'Argentina, miglioramenti dei rapporti con gli Stati Uniti) lo portarono al successo, insieme al suo partito, nelle elezioni politiche del novembre 1986. Tuttavia, il malcontento sociale esplose nel gennaio successivo, con manifestazioni e richieste di dimissioni del presidente di un Paese dove 140 milioni di abitanti vivevano al di sotto della soglia della miseria, e il doppio nella povertà assoluta. La risposta di Sarney fu il clamoroso annuncio del 20 febbraio 1987 della sospensione a tempo indeterminato del pagamento degli interessi del debito estero e il rilancio della manovra economica cruzado. Il rallentamento dell'inflazione e un accordo con il Fondo Monetario Internazionale portarono, nel 1988, alla discussione della Carta costituzionale, con l'accordo finale del mantenimento di Sarney sino al 1990. Nel dicembre 1989 libere elezioni conferirono la carica di presidente a Fernando Collor de Mello, rampollo di un'agiata famiglia dello Stato di Alagoas e capo del Partito di ricostruzione nazionale (PRN) che sconfisse per poco il candidato delle sinistre, Luiz Ignacio da Silva detto "Lula". Gli anni di governo conservatore si rivelarono un fallimento sul piano economico e politico per il B. che arrivò alla fine del 1992 a destituire il suo presidente, processato per le vicende di corruzione che lo videro protagonista con l'imprenditore Paulo César Farías. Itamar Franco, presidente sostitutivo ad interim condusse il Paese fino a nuove elezioni, trovandosi a tamponare i mali cronici del Paese (inflazione elevata, sottosviluppo economico, criminalità diffusa). Il B. chiamato alle urne nell'ottobre del 1994, diede fiducia all'esponente del centro-destra Fernando Henrique Cardoso, sociologo con un passato marxista (e fautore, lo stesso anno, in qualità di ministro delle Finanze, della sostituzione del cruzeiro con il real) che batté con il 54% dei voti il Partito dei lavoratori, rappresentato da Lula da Silva (con il 20% dei consensi). L'ultra-destra di Eneas Carneiro ottenne un inaspettato successo (6% dei voti). Nel 1998, grazie a una puntuale revisione della Costituzione, Cardoso poté essere rieletto alla sua carica col 53% delle preferenze, ma il suo operato, sebbene fosse riuscito a mantenere sotto controllo l'inflazione, non fu altrettanto brillante nella salvaguardia del deficit pubblico che si mantenne tra i più elevati del pianeta. Solo l'elezione alla testa della Banca centrale di Erminío Fraga, ex braccio destro del finanziere Georges Soros, avvenuta nel marzo 1999, poté fornire un'iniezione di fiducia al mercato interno e soprattutto agli investitori stranieri che, nel corso del biennio 1999-2000, grazie anche alla svalutazione del real, ricominciarono ad affacciarsi sul mercato brasiliano. Purtroppo le difficoltà interne accrebbero gli squilibri economici e sociali tra gli abitanti contribuendo a un preoccupante sviluppo della violenza e della criminalità. Nel luglio 2000 una falla in una conduttura di una raffineria ad Araucaria provocò la dispersione di 4.000 mc di petrolio nel fiume Iguaçu, principale affluente del Paraná, con conseguenze devastanti per l'ambiente. In agosto piogge torrenziali provocarono alluvioni, allagamenti e smottamenti, che causarono numerose vittime, nel B. nord-orientale. Nel 2001 continuarono le rivolte che, già l'anno precedente, erano esplose nelle carceri del Paese. Nello stesso anno, una pesante crisi energetica obbligò il Governo a imporre un graduale razionamento di energia. Nel 2002 si acuirono le proteste del Movimento dei Sem Terra (lavoratori dei latifondi, dal 1984 organizzati in un movimento in lotta per la rivendicazione di diritti di trattamento e proprietà) che arrivarono a occupare il ranch del presidente Cardoso. La vicenda non ebbe gravi conseguenze ma segnò l'inizio di una campagna elettorale accesa in vista delle elezioni legislative e presidenziali dell'ottobre successivo. Le presidenziali si risolsero al secondo turno con la vittoria di Lula da Silva, nuovamente candidatosi per il Partito dei lavoratori (PT), che, con il 61,27% dei consensi, batté il suo avversario, il socialdemocratico José Serra. La vittoria del candidato delle sinistre, intensamente vissuta in patria, venne accolta con scetticismo in ambito monetario internazionale. Tra i punti fondamentali del programma governativo di Lula vi erano la lotta alla fame e alla corruzione, la creazione di posti di lavoro e l’alfabetizzazione della popolazione. Sul piano internazionale, il nuovo presidente fu tra i principali sostenitori della nascita (dicembre 2004) della Comunità sudamericana delle Nazioni (CSN). Nell'estate del 2005 il partito del presidente, il PT, fu coinvolto in una serie di scandali e diversi esponenti di spicco dello stesso, accusati di corruzione, furono costretti a dimettersi. Lo stesso Lula si scusò pubblicamente in televisione dell'operato di alcuni suoi collaboratori e ministri. Nonostante la crisi politica che ne seguì, nell'ottobre 2006 Lula fu riconfermato presidente del B. con oltre il 60% dei voti al ballottaggio. Nel gennaio 2007 B. e Stati Uniti firmarono un importante accordo per incrementare la produzione di un carburante ecocompatibile quale l'etanolo.

ANTROPOLOGIA

Prima dell'arrivo degli Europei, la regione era popolata da cospicui gruppi amerindi. Di questi hanno conservato la loro identità etnica e razziale quasi unicamente solo alcune tribù amazzoniche, tutt'oggi minacciate dallo sfruttamento occidentale indiscriminato del loro habitat. La dominazione portoghese ha reso il B. un'enclave nel continente sud-americano a chiara impronta spagnola. Lo sfruttamento secolare degli indios e degli schiavi importati dall'Africa ha prodotto nei secoli un progressivo mescolarsi di etnie che ha determinato l'attuale composizione etnica del Paese, quel tríptico vital che è considerato l'espressione della vitalità e dell'originalità del B. Oggi, semplificando i dati ufficiali, si parla di bianchi (immigrati vecchi e nuovi dal vecchio continente e dal Nord America), di sanguemisti (i pardos tra cui si distinguono i mulatti e i meticci), di negri (discendenti degli antichi schiavi africani), oltre a sempre meno indios do mato (gli indigeni della foresta). La distribuzione dei brasiliani è estremamente irregolare e la densità media, che è di 15,9 ab./kmq, è poco significativa: i maggiori squilibri si hanno tra la regione costiera altamente abitata e le regioni dell'interno, tra le grandi metropoli (Brasilia, San Paolo, ecc. che concentrano nelle aree urbane quasi il 70% della popolazione complessiva) e le zone amazzoniche o quelle del Mato Grosso che registrano valori al di sotto di 1 ab./kmq. Quanto al livello di istruzione della popolazione anch'esso risente fortemente del ceppo etnico di appartenenza tra cui, in generale, risulta privilegiato quello dei bianchi.
Brasilia: la cattedrale

Un villaggio sul Rio delle Amazzoni

Un “seringueiro” impegnato nella raccolta del caucciù in Brasile

Rio de Janeiro: la Baia di Botafogo e il Pan di Zucchero