Stato (8.514.876 kmq; 181.586.000 ab.) dell'America
Meridionale, il primo per estensione e numero di abitanti nel Sud-America e uno
dei maggiori del mondo. Confina a Nord con la Guyana Francese, il Suriname, la
Guyana, il Venezuela, la Colombia, a Ovest con l'Ecuador, il Perù, la
Bolivia, il Paraguay, l'Argentina, a Sud con l'Uruguay e ad Est è bagnata
dall'Oceano Atlantico. Capitale: Brasilia. Città principali: San Paolo,
Rio de Janeiro, Belo Horizonte, Salvador, Recife. Ordinamento: Repubblica
federale di tipo presidenziale. Il potere esecutivo è esercitato dal
presidente della Repubblica, mentre il potere legislativo è esercitato
dal Congresso Nazionale, che si compone della Camera dei Deputati e del Senato
Federale. Moneta:
real, che nel 1994 sostituì il
cruzeiro.
Lingua ufficiale: portoghese; gli Amerindi parlano idiomi propri (caribe,
arnache, tupi-guarani, gè, puri, bororo). La religione è in
prevalenza cattolica; esistono minoranze protestanti, animiste, ebree,
musulmane. La popolazione è costituita prevalentemente da bianchi;
convivono minoranze di meticci,
pretos, discendenti di gruppi africani e
una piccola percentuale di amerindi.
GEOGRAFIA
Stato che occupa circa la metà del
continente sud-americano, estendendosi in una vasta area triangolare che va
dall'Equatore fino a oltre il Tropico del Capricorno. Comprende conseguentemente
zone torride e temperate con una grande varietà di condizioni del suolo,
del clima, altimetriche, ecc. Questo immenso Paese ha conosciuto un ingente
insediamento umano e lo sviluppo dell'area costiera, a scapito delle regioni
dell'interno. A tale processo si è cercato di ovviare con la fondazione
della nuova capitale, Brasilia, al centro geografico del Paese. ║
Orografia: non esistono grandi catene montuose; mentre le zone inferiori
ai 200 m di altitudine coprono il 40% del territorio, le montagne più
elevate non raggiungono i 3.000 m. La vasta pianura dell'Amazzonia (a Nord), che
per la parte brasiliana si estende per circa due milioni di kmq, è
ricoperta parzialmente dalla più fitta formazione forestale della terra.
Altra pianura importante è quella del Paraguay-Paranà (a Sud)
compresa solo in parte nei confini brasiliani, solcata da numerosi fiumi
navigabili. Il sistema montuoso comprende tre massicci: il
Massiccio
Atlantico (o Orientale) che comprende le montagne situate fra la costa e il
corso dei fiumi Paranà e San Francisco, seguendo a un dipresso lo
svolgersi della costa atlantica; il
Massiccio di Nord-Est, grande
emiciclo montano che si estende a Nord del fiume San Francisco, la cui
costituzione geologica è nettamente distinta dagli altri sistemi; il
Massiccio centrale, il meno esplorato dei gruppi montani del
B.,
comprendente gli Stati centrali di Goiás e del Mato Grosso. A Nord si
eleva il
Sistema Parima, spartiacque fra il bacino delle Amazzoni e
quello del fiume Orinoco, costituito da un altipiano di rocce granitiche.
║
Idrografia: numerosi e imponenti i corsi d'acqua, che hanno
generalmente origine dalla Cordigliera delle Ande. Essi hanno grande importanza,
in quanto conferiscono un notevole impulso al traffico fluviale-marittimo (su
138 porti naturali esistenti lungo il litorale brasiliano ben 91 sono ubicati
sulle foci dei fiumi). Tutti i grandi corsi d'acqua sboccano nell'Atlantico;
tuttavia essi vengono divisi nei seguenti quattro bacini: 1)
Bacino
Amazzonico: situato tra le montagne del sistema brasiliano, guiano e andino,
è il più vasto del mondo, occupando un'area di circa 7 milioni di
kmq, dei quali oltre la metà interessano il
B. Esso prende il nome
dal fiume principale, il Rio delle Amazzoni, che nasce dal Lago Lauri nel
Perù, a oltre 4.000 m d'altezza; ha un corso di 6.280 km e una larghezza
variabile da 2 km fino a 100 km sull'estuario. In massima parte è
navigabile e conta un migliaio di affluenti. Soggetto alle variazioni stagionali
delle piogge, ha un regime idrico periodico che alterna fasi di secca e di piena
con conseguenti inondazioni delle fasce laterali formanti la cosiddetta
varzea. 2)
Bacino del Plata: comprende un'area di circa 4.100.000
kmq ed è solcato dalle acque dei fiumi Paraná, Paraguay e Uruguay,
i quali nascono in territorio brasiliano, che poi abbandonano scorrendo verso
Sud. Il Paranà rappresenta il principale collettore delle acque dei fiumi
del versante meridionale. 3)
Bacino del San Francisco: è meno
ricco di acque dei precedenti e si sviluppa su un'area di 698.000 kmq. Il suo
fiume principale (Rio San Francisco) corre parallelamente alla costa e
rappresenta per la sua navigabilità un importante elemento di traffico e
di comunicazione fra il Nord e il Sud del
B. 4)
Bacini orientali:
il fiume più importante è il Paranaíba, che divide lo Stato
di Maranhao da quello del Piauì. In rapporto alla superficie, il
B. non può dirsi ricco di bacini lacustri; si incontrano tuttavia
laghi di vasta dimensione, provenienti da formazioni alluvionali o di origine
fluviale. ║
Vegetazione: le foreste costituiscono fonti
inesauribili di ricchezza sia per l'estensione (oltre 350 milioni di ettari) sia
per l'abbondanza di legni pregiati, gomme, cellulose, balsami, cere, fibre, ecc.
che da esse si estraggono. A seconda della localizzazione geografica, la
vegetazione presenta le seguenti caratteristiche: 1)
Foreste tropicali,
distinte in
foreste della regione equatoriale (Amazzonia),
foreste
della costa atlantica (disseminate lungo il litorale) e
foreste della
valle del Paranà. 2)
Vegetazione litoranea, tipica della costa
atlantica (palmizi, manghi e gruppi di alghe arenarie). 3)
Caatinga,
composta di arbusti, alberi e distese erbose sviluppata nelle grandi pianure del
Nord, mentre non mancano le specie con caratteri xerofilo nella regione
dell'arido
Nordeste. 4)
Cerrado, piante a foglie grosse, con
accentuati aspetti di xerofilia. Tale vegetazione è caratteristica di
alcune regioni negli Stati del Mato Grosso, Gioiás, Bahia, Maranhao,
Piauì e San Paulo. 5)
Campinas, la campagna naturale del
B., di enorme importanza per i ricchi pascoli che alimentano milioni di
capi di bestiame. Notevoli le
campinas del Rio Grande del Sud (cosiddetto
campanha gaucha), del Mato Grosso, del Paraná, di Santa Caterina,
di Bahia, di Piauì. 6)
Vegetazione di pini del genere
Araucaris
augustifolia, che coprono enormi distese di territorio e il cui numero si
calcola in oltre duecento milioni di unità. ║
Fauna:
estremamente varia in funzione del clima, presenta tuttavia delle specie molto
diffuse, comuni peraltro al Nord dell'America Latina. Queste sono: le scimmie,
gli iguana, gli armadilli, i pappagalli, i pipistrelli, molte tipologie di
roditori e di felini (giaguaro, puma, volpe grigia, ecc.). Quanto alle specie
ittiche bisogna distinguere i pesci d'acqua dolce che popolano numerosi i grandi
fiumi del
B. (piranha, pesce tigre, barracuda) e quelli delle
profondità marine tra cui spiccano i grossi cetacei. ║
Clima: data l'enorme estensione del territorio non si parla di clima del
B., ma dei climi del
B., date le notevoli variazioni a seconda
della latitudine considerata. Nella regione intertropicale le stagioni calde e
piovose si alternano regolarmente a quelle fresche e asciutte; nelle regioni
montane il clima si mantiene temperato; nelle regioni pianeggianti il clima
caldo-umido viene mitigato dalle brezze provenienti dal mare e dall'abbassamento
di temperatura durante la notte. Un'area a se stante è tutto il Nord-Est,
regione che risulta defilata rispetto alla direzione prevalente dei venti
atlantici e che perciò ha un clima tropicale, fortemente secco, con
scarse precipitazioni molto irregolari che determinano sovente condizioni
critiche.
Cartina del Brasile
ECONOMIA
Agricoltura: il
B. è uno dei
maggiori produttori al mondo di caffè. Oltre 2.000.000 ettari sono
dedicati a questa coltivazione. I più grandi produttori sono gli Stati di
San Paolo, Paraná, Minas Gerais ed Espírito Santo La temperatura e
la qualità di alcuni terreni costituiscono elementi propizi per la
coltivazione del cacao, diffusissima nel Paese. Prodotto di larga coltivazione
è la canna da zucchero; parallelamente all'industria dello zucchero
è sviluppata quella estrattiva dell'alcool. Il granoturco è
coltivato in tutto il territorio, su un'area complessiva di quasi 11.000.000
ettari. La produzione del riso ha subito negli ultimi trent'anni un forte
incremento; da importatore, il
B. è passato a coprire il suo
fabbisogno e, successivamente, a esportarne forti quantità. Altri
prodotti agricoli e ortofrutticoli di importanza nazionale sono avena, cipolle,
manioca, fave, fieno, tabacco, the, arance, banane, ananas, uva, semi oleiferi,
cotone, lino, ecc., oltre alla soia, la cui produzione si estende un territorio
di oltre 13.000.000 ha. ║
Allevamento: l'allevamento del bestiame
costituisce uno dei più forti sostegni dell'economia brasiliana; il
patrimonio zootecnico si avvicina ai 250 milioni di capi, di cui circa i due
terzi bovini. Seguono i suini, allevati specialmente negli Stati del Sud, ma
anche negli Stati del Nordeste. L'allevamento dei cavalli rappresenta una
voce importante dell'economia brasiliana (oltre 6.000.000 di capi),
insieme a quello di volatili (oltre 900.000.000 di capi). Negli ultimi anni si
è sviluppata notevolmente la bachicoltura, praticata soprattutto nello
Stato di San Paolo. ║
Risorse forestali: fra le più
importanti è il caucciù (54.000.000 di ha). La pianta di maggiore
importanza per la produzione del caucciù è l'
Hevea
brasiliensis, diffusa specialmente nella regione amazzonica, che fornisce
gran parte della materia prima alle numerose fabbriche. Un tempo il maggior
esportatore del mondo, il
B. sta oggi riconquistando le posizioni
perdute. L'enorme estensione delle foreste e la varietà di tipi, fanno
del
B. il massimo produttore del mondo di legname. Fra le piante di
maggior importanza, il
pino brasiliano, che fornisce ottimo legno da
costruzione; viene impiegato con successo anche per la fabbricazione della
cellulosa. Citiamo ancora: l'
erba mate, da cui si ricava una bevanda
tonica e diuretica, diffusissima in tutta l'America del Sud; la
babacu,
palmifera dalle cui noci si ricava un olio, molto apprezzato nella profumeria e
nell'industria dei saponi; ricordiamo, inoltre, le fibre tessili ricavate dalla
juta, dal sisal, dal formio e dal ramiè. ║
Minerali: il
B. da Paese eminentemente agricolo è diventato una vera e propria
potenza mineraria e petrolifera per la ricchezza del suo sottosuolo. Il petrolio
(39.500.000 t) è presente in giacimenti sulla terraferma (Bahia, Alagoas,
Sergipe, Amazonas) e sulla piattaforma continentale (bacino di Campos, nello
Stato di Rio de Janeiro). Tra i minerali metallici, il ferro di estrazione
brasiliana è tra i più importanti del mondo (117.000.000 di
tonnellate estratte dalle miniere degli Stati di Minas Gerais, Bahía,
Gioiás e Mato Grosso); seguono come importanza la bauxite (10.998.000 t)
e l'oro (62.500 kg), prodotto principalmente nello Stato di Minas Gerais.
Notevole l'estrazione dei diamanti (Mato Grosso, Minas Gerais). Il
B.
produce inoltre alluminio, nichel, rame, cristallo di rocca, tungsteno, piombo,
stagno, zirconio, carbone. ║
Industrie: le industrie del
B.
sono in fase di rapida espansione. Primeggiano le industrie pesanti che ruotano
intorno all'attività estrattiva. Degno di menzione il grande centro
siderurgico di Volta Redonda nello Stato di Rio de Janeiro, specializzato nella
produzione di ghisa e acciaio. Le industrie meccaniche stanno aumentando il loro
fatturato in particolare nel settore automobilistico. Altre tipologie
industriali presenti nel Paese sono quelle tessili, alimentari, manifatturiere,
della carta e del terziario (in particolare il settore turistico). Circa le
risorse energetiche, il
B. vanta un potenziale idroelettrico tra i
più alti al mondo. La maggior parte dell'energia nazionale è
garantita da centrali idroelettriche grandi e piccole, tra cui eccellono quelle
di Itaipú, sul Paraná, e di Tucuruí, sul Tocantinas. Dopo
la grave crisi che ha colpito il Paese nel 1998, l'economia brasiliana si
è notevolmente ripresa consentendo al Paese di mantenere un basso livello
di inflazione e favorendo l'arrivo di investimenti stranieri. Vivaci sono
gli scambi esteri che hanno come interlocutori principali gli Stati Uniti,
l'Argentina, la Germania, il Giappone e l'Italia. Le esportazioni
(caffè e gli altri prodotti agricoli, oltre ai minerali di ferro
estratti) aspirano a controbilanciare le importazioni che riguardano
essenzialmente combustibili, prodotti chimici e macchinari ad alta tecnologia.
║
Comunicazioni: le comunicazioni interne rispecchiano lo sviluppo
polarizzato del territorio. Potenziate lungo la fascia costiera, diventano
scarse all'interno sia per quanto riguarda i collegamenti stradali che quelli
ferroviari. Questi ultimi hanno il loro centro nevralgico a San Paolo che
fondamentalmente raccorda i centri costieri con l'immediato retroterra; le
comunicazioni in senso meridiano sono carenti e si hanno solo sugli altipiani.
La rete stradale si è progressivamente ampliata all'interno: due
principali arterie collegano Brasilia con Belém e San Paolo con
Cuiabá e Pôrto Vehlo attraverso il Mato Grosso. Importantissima la
Transamazzonica, lunga 5.000 km circa e collegante i centri del Nordeste con il
Perù. Assai importanti per tutto il Paese e fondamentali per quanto
concerne l'Amazzonia, i fiumi assicurano molti collegamenti interni con una
navigazione che si dipana all'incirca lungo 52.000 km. Le linee aeree collegano
la maggior parte dei centri minori del Paese (la fitta rete interna supera i
400.000.000 di km annui volati).
STORIA
La scoperta del
B., avvenuta il 22 aprile
del 1500, si deve all'ammiraglio portoghese Pedro Alvarez Cabral che ne prese
possesso in nome del re Don Manuel I. Varie nazioni europee tentarono a
più riprese d'impadronirsi del
B., particolarmente l'Olanda, che
ne invase la parte settentrionale mantenendola per diversi anni. Agli albori del
XIX sec., l'invasione napoleonica del Portogallo indusse il reggente Don
Giovanni a trasferirsi in
B. con tutta la Corte, acclamato dal popolo
come
Imperatore del B. In realtà, il
B. rimase ancora
nominalmente sottoposto al Portogallo fino al 1815, quando fu elevato a regno e
il reggente prese il nome di Giovanni VI, re del Portogallo e del
B. Nel
1820 Giovanni VI fece ritorno alla metropoli, lasciando il figlio Don Pedro come
reggente del
B., ma il 7 settembre 1822, Don Pedro I proclamò
l'indipendenza del
B. dalla madre-patria e venne acclamato imperatore.
Più tardi l'imperatore fu spinto ad abdicare in favore del figlio, Don
Pedro II, che allora aveva cinque anni. Durante il lungo regno di quest'ultimo,
fu combattuta la guerra contro il Paraguay durata cinque anni e conclusasi nel
1870 con la vittoria del
B. Nel 1888 la legge che segnava l'abolizione
della schiavitù (senza quasi risarcimento ai padroni) determinò
due grandi crisi: una economica, l'altra politica. I proprietari terrieri, che
costituivano una sorta di aristocrazia rurale, abbandonarono il Partito
monarchico, accelerando così la proclamazione della Repubblica, avvenuta
il 15 novembre 1889. Durante la seconda guerra mondiale il
B.
partecipò con proprie truppe alle operazioni militari a fianco degli
alleati. Nel dopoguerra si succedettero al potere i presidenti Café
Filho, Kubitschek e Janio Quadrios, che si dimise nel 1961 in seguito a una
rivolta militare. Anche il suo successore Joao Goulart (1961-1964) perse il
potere in seguito alla pressione dei militari, che insediarono alla presidenza
il generale Castelo Branco, a cui seguì nel 1967 il maresciallo Da Costa
e Silva, promotore di una nuova Costituzione accentuatamente autoritaria.
Nell'aprile 1968 il governo mise fuorilegge il fronte ampio dell'opposizione.
Nel 1969 la repressione si scatenò contro il clero cattolico, che
appoggiava studenti e operai nelle loro rivendicazioni. In particolare alcuni
prelati, come il vescovo di Recife monsignor Helder Camara, denunciarono le
condizioni inumane in cui vivevano milioni di brasiliani sotto la dittatura
militare. Il cruzeiro nel solo 1968 fu svalutato due volte di circa il 20%. I
militari affidarono l'economia del Paese a una classe tecnocratica che
impostò una politica basata essenzialmente sull'apertura del
B.
agli investimenti stranieri, soprattutto statunitensi (qui le accuse di
colonialismo finanziario e di strumento dell'imperialismo statunitense) che
comportò una rapida espansione economica, tanto da far aumentare il
prodotto nazionale lordo del 1972 di oltre il 10%, ponendo il
B. al primo
posto nella graduatoria mondiale di crescita annua, sottraendo tale primato al
Giappone. Opposizioni a una linea che, secondo i suoi detrattori, aveva posto il
B. su una strada di uno sviluppo fittizio e l'aveva portato a cedere le
sue fonti di energia alle grandi compagnie straniere, non mancarono di
manifestarsi all'interno dello stesso governo, portando tra l'altro alle
dimissioni nel maggio 1973 del ministro dell'Agricoltura L.E. Cirne. Queste
dimissioni rientravano nella lotta che si era aperta tra i rappresentanti del
regime per la successione a Garrastazù Medici, in vista della scadenza
del suo mandato presidenziale. La scelta cadde sul generale Ernesto Geisel,
direttore della Petrobras, la società statale del petrolio e fratello del
ministro della Guerra, su posizioni "nazionali" e "sociali" molto vicine a
quelle dell'ex ministro dell'Agricoltura. L'unico partito di opposizione ammesso
dal regime militare, il Movimento Democratico Brasiliano (MDB), nominò
nel settembre successivo come proprio candidato Uljsses Gurmaraes, presidente
del partito e professore di Diritto internazionale, che dichiarò di aver
accettato l'incarico unicamente per poter dimostrare che le elezioni altro non
erano che una farsa, data la mancanza di libertà esistente in
B.
Pertanto, le elezioni presidenziali, svoltesi regolarmente il 15 gennaio 1974,
non riservarono alcuna sorpresa e il collegio elettorale, composto da 66
senatori, 310 deputati federali e da 127 rappresentanti delle assemblee di ogni
Stato, diede a Geisel e al candidato alla vicepresidenza, generale A. Pereira do
Santos, 400 voti su 503. Il 15 marzo successivo Geisel assunse ufficialmente la
carica presidenziale e il nuovo ministro delle Finanze, M. Henrique Simonsen,
dichiarò che la politica economica rimaneva immutata rispetto alla linea
di impostazione generale, risalente al 1964, che aveva consentito al Paese di
quadruplicare il volume delle esportazioni dal 1967 al 1973, raggiungendo un
valore di oltre sei miliardi di dollari, mentre la bilancia dei pagamenti,
passiva sino al 1968, raggiungeva un attivo di due milioni e mezzo di dollari.
Il paese era però largamente investito dalle tendenze inflazionistiche
mondiali, dovute soprattutto al forte aumento del costo del petrolio, e nel
corso del 1974 si registrò un aumento del costo della vita di oltre il
40%, contro il 7% dell'anno precedente. Sul piano politico nuovi interrogativi
vennero aperti dai risultati delle elezioni legislative del 15 novembre del 1974
in cui il partito di opposizione Movimento Democratico Brasiliano (MDB) che
aveva condotto una campagna in cui, pur ammettendo il "miracolo economico"
brasiliano, chiedeva una migliore distribuzione della ricchezza e un nuovo modo
di gestirla, ottenne 162 seggi alla Camera contro i 202 del partito di governo,
l'ARENA (Alleanza di Rinnovamento Nazionale). Inoltre il MDB ottenne la
maggioranza in 16 su 21 Stati della Federazione, potendo contare tra l'altro
sull'appoggio aperto del Partito comunista e di altre consistenti frange della
sinistra illegale, pur rappresentando il Movimento Democratico di Guimaraes
un'opposizione di regime. L'operazione di cauta apertura politica impostata dal
generale Ernesto Geisel, iniziò nei primi mesi del 1977 con l'abolizione
parziale della censura sui mass-media e con alcuni provvedimenti giudiziari
volti a colpire i responsabili delle efferatezze compiute dagli "squadroni della
morte": il primo a essere condannato fu Paranhos Fleury, considerato l'ideatore
di questi gruppi estremistici. Poco tempo dopo, le autorità vennero
ritenute responsabili dell'assassinio del giornalista Wladimir Herzog, morto in
carcere nel 1975. La logica reazione militare a queste concessioni, fu un
tentativo di colpo di Stato, sventato all'ultimo momento. Nell'ottobre del 1978
venne eletto presidente João Figueiredo che, con la proclamazione
dell'amnistia per i detenuti politici (1979) e lo scioglimento dei partiti MDB e
ARENA (provvedimento che permetteva la nascita di nuovi partiti) diede un
contributo notevole al processo di liberalizzazione politica in
B.
L'ultimo atto di tale processo fu, nel 1982, l'elezione di una Assemblea
costituente per il passaggio del potere dai militari ai civili. Il 15 gennaio
1985 venne eletto, con una schiacciante maggioranza dell'assemblea dei deputati,
Tancredo Neves, che non riuscì però nemmeno a prestare il rituale
giuramento poiché stroncato da una fulminea malattia. Venne sostituito
dal suo antagonista José Sarney, dimostratosi abile negoziatore nelle
lotte interne alla coalizione governativa. Il piano di ristrutturazione
economica
plan cruzado e i successi in politica estera (accordi con
l'Argentina, miglioramenti dei rapporti con gli Stati Uniti) lo portarono al
successo, insieme al suo partito, nelle elezioni politiche del novembre 1986.
Tuttavia, il malcontento sociale esplose nel gennaio successivo, con
manifestazioni e richieste di dimissioni del presidente di un Paese dove 140
milioni di abitanti vivevano al di sotto della soglia della miseria, e il doppio
nella povertà assoluta. La risposta di Sarney fu il clamoroso annuncio
del 20 febbraio 1987 della sospensione a tempo indeterminato del pagamento degli
interessi del debito estero e il rilancio della manovra economica
cruzado. Il rallentamento dell'inflazione e un accordo con il Fondo
Monetario Internazionale portarono, nel 1988, alla discussione della Carta
costituzionale, con l'accordo finale del mantenimento di Sarney sino al 1990.
Nel dicembre 1989 libere elezioni conferirono la carica di presidente a Fernando
Collor de Mello, rampollo di un'agiata famiglia dello Stato di Alagoas e capo
del Partito di ricostruzione nazionale (PRN) che sconfisse per poco il candidato
delle sinistre, Luiz Ignacio da Silva detto "Lula". Gli anni di governo
conservatore si rivelarono un fallimento sul piano economico e politico per il
B. che arrivò alla fine del 1992 a destituire il suo presidente,
processato per le vicende di corruzione che lo videro protagonista con
l'imprenditore Paulo César Farías. Itamar Franco, presidente
sostitutivo
ad interim condusse il Paese fino a nuove elezioni,
trovandosi a tamponare i mali cronici del Paese (inflazione elevata,
sottosviluppo economico, criminalità diffusa). Il
B. chiamato alle
urne nell'ottobre del 1994, diede fiducia all'esponente del centro-destra
Fernando Henrique Cardoso, sociologo con un passato marxista (e fautore, lo
stesso anno, in qualità di ministro delle Finanze, della sostituzione del
cruzeiro con il
real) che batté con il 54% dei voti il
Partito dei lavoratori, rappresentato da Lula da Silva (con il 20% dei
consensi). L'ultra-destra di Eneas Carneiro ottenne un inaspettato successo (6%
dei voti). Nel 1998, grazie a una puntuale revisione della Costituzione, Cardoso
poté essere rieletto alla sua carica col 53% delle preferenze, ma il suo
operato, sebbene fosse riuscito a mantenere sotto controllo l'inflazione,
non fu altrettanto brillante nella salvaguardia del deficit pubblico che si
mantenne tra i più elevati del pianeta. Solo l'elezione alla testa
della Banca centrale di Erminío Fraga, ex braccio destro del finanziere
Georges Soros, avvenuta nel marzo 1999, poté fornire un'iniezione
di fiducia al mercato interno e soprattutto agli investitori stranieri che, nel
corso del biennio 1999-2000, grazie anche alla svalutazione del
real,
ricominciarono ad affacciarsi sul mercato brasiliano. Purtroppo le
difficoltà interne accrebbero gli squilibri economici
e sociali tra gli abitanti contribuendo a un preoccupante sviluppo della
violenza e della criminalità. Nel luglio 2000 una falla in una conduttura
di una raffineria ad Araucaria provocò la dispersione di 4.000 mc di petrolio
nel fiume Iguaçu, principale affluente del Paraná, con conseguenze
devastanti per l'ambiente. In agosto piogge torrenziali provocarono alluvioni,
allagamenti e smottamenti, che causarono numerose vittime, nel
B.
nord-orientale. Nel 2001 continuarono le rivolte che, già l'anno precedente,
erano esplose nelle carceri del Paese. Nello stesso anno, una pesante crisi energetica
obbligò il Governo a imporre un graduale razionamento di energia. Nel 2002 si acuirono
le proteste del Movimento dei Sem Terra (lavoratori dei latifondi, dal 1984 organizzati in
un movimento in lotta per la rivendicazione di diritti di trattamento e proprietà)
che arrivarono a occupare il ranch del presidente Cardoso. La vicenda non ebbe gravi conseguenze ma segnò
l'inizio di una campagna elettorale accesa in vista delle elezioni legislative e presidenziali dell'ottobre successivo.
Le presidenziali si risolsero al secondo turno con la vittoria di Lula da Silva, nuovamente
candidatosi per il Partito dei lavoratori (PT), che, con il 61,27% dei consensi, batté
il suo avversario, il socialdemocratico José Serra. La vittoria del candidato
delle sinistre, intensamente vissuta in patria, venne accolta con scetticismo in ambito
monetario internazionale. Tra i punti fondamentali del programma governativo di Lula vi erano
la lotta alla fame e alla corruzione, la creazione di
posti di lavoro e l’alfabetizzazione della popolazione. Sul piano internazionale, il nuovo
presidente fu tra i principali sostenitori della nascita (dicembre 2004) della
Comunità sudamericana delle Nazioni (CSN). Nell'estate del 2005 il partito del presidente,
il PT, fu coinvolto in una serie di scandali e diversi esponenti di spicco dello stesso,
accusati di corruzione, furono costretti a dimettersi. Lo stesso Lula si scusò
pubblicamente in televisione dell'operato di alcuni suoi collaboratori e ministri.
Nonostante la crisi politica che ne seguì, nell'ottobre 2006 Lula fu riconfermato
presidente del
B. con oltre il 60% dei voti al ballottaggio. Nel gennaio 2007
B. e Stati Uniti firmarono un importante accordo per incrementare la produzione
di un carburante ecocompatibile quale l'etanolo.
ANTROPOLOGIA
Prima dell'arrivo degli Europei, la regione era
popolata da cospicui gruppi amerindi. Di questi hanno conservato la loro
identità etnica e razziale quasi unicamente solo alcune tribù
amazzoniche, tutt'oggi minacciate dallo sfruttamento occidentale indiscriminato
del loro habitat. La dominazione portoghese ha reso il
B. un'enclave nel
continente sud-americano a chiara impronta spagnola. Lo sfruttamento secolare
degli
indios e degli schiavi importati dall'Africa ha prodotto nei secoli
un progressivo mescolarsi di etnie che ha determinato l'attuale composizione
etnica del Paese, quel
tríptico vital che è considerato
l'espressione della vitalità e dell'originalità del
B.
Oggi, semplificando i dati ufficiali, si parla di bianchi (immigrati vecchi e
nuovi dal vecchio continente e dal Nord America), di sanguemisti (i
pardos tra cui si distinguono i mulatti e i meticci), di negri
(discendenti degli antichi schiavi africani), oltre a sempre meno
indios do
mato (gli indigeni della foresta). La distribuzione dei brasiliani è
estremamente irregolare e la densità media, che è di 15,9 ab./kmq,
è poco significativa: i maggiori squilibri si hanno tra la regione
costiera altamente abitata e le regioni dell'interno, tra le grandi metropoli
(Brasilia, San Paolo, ecc. che concentrano nelle aree urbane quasi il 70% della
popolazione complessiva) e le zone amazzoniche o quelle del Mato Grosso che
registrano valori al di sotto di 1 ab./kmq. Quanto al livello di istruzione
della popolazione anch'esso risente fortemente del ceppo etnico di appartenenza
tra cui, in generale, risulta privilegiato quello dei
bianchi.
Brasilia: la cattedrale
Un villaggio sul Rio delle Amazzoni
Un “seringueiro” impegnato nella raccolta del caucciù in Brasile
Rio de Janeiro: la Baia di Botafogo e il Pan di Zucchero