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Brandeburgo.

Land (29.476 kmq; 2.573.291 ab.) della Germania, costituito nel 1990 e ricoprente parte dell'antico omonimo Stato tedesco. ║ Antico Stato della Germania settentrionale, la cui capitale era Berlino. Il B. si trovava nella pianura lungo cui scorreva il corso inferiore dei fiumi Havel e Sprea. Si trattava di una regione estremamente povera, paludosa e con boschi di pini e betulle, ma divenne la regione che diede il fondamento all'Impero prussiano. • Econ. - Già dal XVII sec. la regione cominciò a subire una serie di trasformazioni per bonificare le campagne e risistemare le città, e così pure fecero successivamente Olandesi e Fiamminghi. In seguito alla costruzione di canali di collegamento tra Berlino e l'Oder, il B. assunse il ruolo di via di comunicazione tra la zona orientale e quella occidentale della pianura germanica. Il latifondo era la struttura su cui si basava l'economia della regione: la terra veniva lavorata da piccoli agricoltori e salariati prevalentemente immigrati dalla Polonia. Le antiche fattorie furono successivamente sostituite da piccole aziende associate in cooperative, in seguito a una riforma agraria. L'allevamento del bestiame è stato sollecitato e incrementato dall'opera di tecnici specializzati e così pure la coltivazione di patate, segale, barbabietole da zucchero. Le città del B. erano antiche roccaforti, sorte generalmente su guadi o su strozzature delle pianure paludose. • St. - Il margraviato elettorale di B., abitato, fin dall'Età del Bronzo, fu occupato dai Vandali, dai Burgundi e dai Senoni; successivamente dalle tribù slave dei Vilzi, dei Liutizi e degli Obotriti. Carlo Magno tentò di fermare la loro avanzata, che riprese però dopo la sua morte. Enrico I l'Uccellatore cercò anch'egli di opporsi a Vilzi e Liutizi e occupò la fortezza di Brennabor (B.). Suo figlio Ottone arrivò alla costituzione dei vescovadi di Haveklberg (946) e di B. (948), per dare spinte di germanizzazione ed evangelizzazione degli slavi sconfitti. Alberto l'Orso fondatore della dinastia degli Ascani, cercò di germanizzare l'Altmark. Nominato erede di un principe slavo cristianizzato riprese, nel 1157, la fortezza di Brennabor e riunì sotto il suo potere l'Altmark e la Mittelmark. Ottone III (1120-1267) e Giovanni I (1220-1266), due suoi nipoti, si dedicarono all'opera di colonizzazione ed espansione verso Est, annettendo la Lusazia e il territorio a Est dell'Oder. Il B. comprese da quel momento tre province: la Vecchia Marca (Altmark), a Ovest dell'Elba; la Media Marca (Mittelmark), tra l'Elba e l'Oder; la Nuova Marca (Neumark), a Est dell'Oder. Soltanto nel 1310, con Valdemaro, si giunse alla riunificazione del B., che era stato smembrato in seguito alla divisione del territorio tra Ottone III e Giovanni I; fu mantenuta fino al 1319. L'imperatore Ludovico il Bavaro nel 1323 confiscò la marca del B. affidandola al figlio Ludovico il Vecchio, che ottenne il titolo di margravio dall'imperatore Carlo IV e diventò uno dei sette elettori. Nel 1373 Carlo IV, grazie a uno scambio con i Wittelsbach, fece ottenere il possesso del B. al figlio Venceslao che, divenuto imperatore, passò la marca al fratellastro Sigismondo, nel 1378. Nel frattempo continuarono a progredire le innovazioni legate all'agricoltura e al commercio all'interno del territorio brandeburghese. Sigismondo di Lussemburgo, nominato imperatore nel 1411 grazie al sostegno del nipote Federico IV di Hohenzollern, concesse a quest'ultimo, fatto elettore, il margraviato di B. nel 1415. Due anni dopo, nel 1417, Federico VI venne investito ufficialmente dei suoi poteri a Costanza e questa data fu il punto di partenza della veloce ascesa della famiglia che portò all'unificazione tedesca. Il B. ereditato da Federico VI era però un territorio ancora smembrato e che comprendeva soltanto la Vecchia Marca, la Nuova Marca e l'Ucker. Federico I (1415-1440) e il figlio Federico II (1440-1470) si adoperarono, senza successo, per conquistare la Pomerania ed ebbero a che fare con le ribellioni dei nobili e dei borghesi. Soltanto con Alberto d'Achille (1470-1486) la dinastia pose solide basi: il duca di Pomerania riconobbe nel 1472 la sovranità dell'elettore e l'anno successivo, con la Dispositio achillea, osservata di fatto solo a partire dalla fine del XVI sec., si stabilì di trasmettere integralmente al nuovo sovrano i beni elettorali, escludendo quindi i fratelli minori. Con gli Hohenzollern, nel XVI sec., il B. divenne un potente Stato centralizzato, che dispose di nuovo organi amministrativi, giudiziari e culturali. Nel 1539 Gioacchino II aderì alla riforma luterana e questo fatto contribuì ad arricchire maggiormente la dinastia grazie alla secolarizzazione dei beni del clero. Gli Hohenzollern ebbero anche la prerogativa di poter ottenere i diritti di successione dei duchi di Slesia e di Prussia, in caso di eventuale estinzione delle famiglie stesse. Nel corso del XVII sec., durante il regno di Giovanni Sigismondo (1608-1619), anche questi territori furono inglobati nella sfera di potere degli Hohenzollern: il B. divenne solo ora uno Stato tedesco che andava dal Mare del Nord al Baltico passando per tutta la Germania settentrionale in seguito a due prestigiose eredità (Cleve, nel 1614, e la Prussia, nel 1618) e al trattato di Westfalia, risalente al 1648. La guerra dei Trent'anni mise a dura prova il B., che era una semplice provincia e che fu in grado di mantenere la sua autonomia solo grazie al mantenimento delle sue istituzioni e dei suoi privilegi. Il B. continuò a mantenere una notevole importanza anche all'interno del nuovo Stato prussiano. Federico Guglielmo il Grande Elettore si preoccupò di fare prosciugare le paludi e a dissodare le lande nella zona intorno a Berlino, che da allora fu la capitale comune degli Stati degli Hohenzollern. L'importanza del B. aumentò ancora in seguito all'apertura del canale che univa l'Oder alla Sprea e all'Elba, opera voluta sempre da Federico Guglielmo. Nel XVIII sec. le vicende del B. coincidono ormai con quelle della Prussia.