Filosofo inglese. Tra i massimi rappresentanti
dell'Idealismo inglese di ispirazione kantiana,
B. giunse a negare
realtà alla conoscenza e a considerare tutto come apparenza. Ogni
apparenza contiene una parte di verità, ma continuamente lo spirito tende
a risolverla in un'apparenza più alta sino ad avvicinarla all'apparenza
assoluta, così che il grado precedente appare come errore. Il mondo non
è ciò che appare: esso deve essere ridotto a unità, ma non
può essere pensato che come molteplicità. La realtà
assoluta dev'essere coscienza e spirito in cui si risolvono le contraddizioni
del mondo, ma l'uomo non potrà mai risolvere interamente queste
contraddizioni, non potrà mai ascendere alla coscienza assoluta. Egli
potrà però ascendere gradualmente a una conoscenza più vera
e tentare di superare l'abisso tra conoscenza e realtà. Tra le sue opere
citiamo:
Ethical Studies (1876);
The Principles of Logic (1883);
Appearance and Reality (1893; trad. it. Apparenza e realtà, 1947)
(Clapham 1846 - Oxford 1924).