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Braccialetto.

Diminutivo di bracciale. Ornamento a forma di cerchio o catenella, di metallo prezioso o altro materiale, che si porta per ornamento generalmente al polso o all'avambraccio; per estensione è chiamato b. anche l'analogo oggetto portato alla caviglia soprattutto dai popoli primitivi. ║ Arma da taglio e da percussione usata prevalentemente in Africa e in qualche zona dell'Asia; numerose sono le forme conosciute: in ferro con il bordo esterno affilato; con due lame di ferro affilate; con punte acuminate disposte in diversi modi. • Encicl. - Il b. è particolarmente usato in tutte le epoche e in tutte le società sia per motivi ornamentali che per onorificenze o cariche. Il b. ha origini antichissime: in occasione di scavi archeologici effettuati in Medio Oriente e in Europa ne vennero alla luce numerosi e di svariate fogge. I più antichi esemplari di b., a esclusione di alcuni oggetti di conchiglia tagliata risalenti all'epoca neolitica, sono da far risalire all'Età del Bronzo: le forme più usate erano quelle a cerchio completo, aperto ( con corpo massiccio, filiforme o a nastro) o a spirale. Nell'Età del Ferro, oltre al bronzo precedentemente impiegato, vengono utilizzati per la realizzazione di b. anche ferro, lignite e, di rado, lamine d'oro. Il b. viene usato come ornamento, sia maschile che femminile; negli uomini può rappresentare un segno di carica; per le donne ha invece più che altro funzione ornamentale, ma può anche servire come distintivo dello "stato civile" (nubile, coniugata o vedova). Non di rado il b. viene utilizzato come amuleto. Gli etnologi hanno dimostrato che l'uso del b. diminuisce man mano che ci si avvicina alle regioni più fredde, fatto spiegabile con l'ingombro provocato dalle vesti. Preziosi b. sono quelli appartenenti all'arte orafa egizia, che produsse oggetti finemente lavorati in oro, pietre preziose e semipreziose, ceramica e argento, come testimoniano i tesori delle due prime dinastie (3000-2778 a.C.). L'India è il Paese dove il b. ebbe, probabilmente, maggiore diffusione, ma anche nei territori limitrofi questo ornamento conobbe grande fortuna, specialmente in Persia: i più preziosi bracciali appartengono, infatti, al Tesoro della Corona di Persia, anche se si tratta però di oggetti non di fattura locale ma provenienti dall'India. B. di materiale vario furono rinvenuti a Cnosso e in altre zone della Grecia; gli Etruschi portavano il b. all'omero sinistro e così pure molti latini. I Fenici introdussero il b. in Gallia, dove sia uomini che donne lo tennero in grande considerazione, come già facevano per le collane. Abbastanza comuni, fra i b. antichi, quelli a forma di serpente attorcigliato; grande diffusione ebbero i b. degli Assiri, decorati con teste di caprone o di leone. In Grecia i più antichi esempi di b. sono quelli scoperti da Schliemann durante gli scavi effettuati a Troia: si tratta di esemplari risalenti al III millennio e di cui il modello maggiormente diffuso è rappresentato da quello a forma di serpente, a spirale; in epoca ellenistica, si diffuse invece il modello assiro, a forma di cerchio con due teste di animali alle estremità. Sia a Roma che in Grecia i b. venivano lavorati con metallo pieno oppure cavo e spesso formavano, con le collane, eleganti parures. A Roma il b. era utilizzato in linea di massima dalle donne, che li indossavano spesso contemporaneamente ai polsi, sulle braccia e sulle caviglie. Bellissimi i b. lavorati a filigrana o decorati con l'applicazione di monete greche o romane. La moda di incastonare nei b. gemme preziose ebbe forse inizio con l'età classica; qualche esemplare giunto fino a noi risale ai primi secoli dell'era cristiana. Nella tarda romanità furono in voga anche b. di avorio, di ceramica, di ambra e perfino di vetro. Nell'epoca compresa dalla caduta dell'Impero romano fino all'Alto Medioevo, il b. veniva utilizzato, sia nelle zone bizantine che in quelle barbariche, soprattutto durante i cerimoniali. In questo periodo i b. venivano lavorati prevalentemente con motivi astratti e stilizzati. L'unico Paese che, per secoli, non adottò l'uso del b. fu la Cina, di cui si sa di b. importati dall'India soltanto da alcuni documenti dei secc. I e II d.C. Tuttavia anche in Cina, successivamente, soprattutto le donne fecero largo uso di b. d'oro, d'argento, di giada e di legno artisticamente scolpito. In Occidente la passione per questo ornamento si fece sempre più rara verso la fine del Medioevo. Con il Rinascimento il b., impiegato ancora indifferentemente sia da uomini che da donne, ebbe meno fortuna di altri gioielli e seguì l'andamento della moda italiana: veniva lavorato a cesello, inciso, abbellito con pietre preziose e ornato con motivi soprattutto mitologici. Nella seconda metà del XVII sec. si ebbe una nuova e cospicua fioritura del b., che in quest'epoca venne prodotto prezioso come non mai; lo portavano sia uomini che donne ma, col passare dei secoli, divenne un ornamento quasi esclusivamente femminile. Nel Settecento vennero di moda i b. di velluto con preziosi fermagli ricchi di cammei, di pietre preziose o addirittura decorati con miniature. All'epoca del Direttorio si diffuse un nuovo tipo di b., costituito da catenine di oro lavorato, che si portavano con vesti a maniche corte ed erano legate a un medaglione o a un cammeo adornati da perle. Ancora per tutto il corso del XIX sec. questo tipo di b. venne notevolmente impiegato, e con una grande varietà di fogge, secondo i dettami della moda parigina. Attualmente il b. è ancora richiesto e viene lavorato o in modo prezioso, riprendendo i canoni antichi o, più comunemente, in forme sobrie ed essenziali.