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Bowie, David.

Pseudonimo di David Robert Jones. Cantante di musica pop e attore inglese. Nonostante gli studi di grafica, decise di dedicarsi alla musica fondando, nel 1962, il suo primo gruppo, The Konrads, nel quale suonava il sax. Dopo aver militato in altre band, questa volta nelle vesti di cantante, nel 1967 incise i suoi primi lavori da solista, assumendo per l'occasione il suo nuovo nome d'arte. Nel medesimo anno, assistendo a uno spettacolo del mimo-ballerino Lindsay Kemp, scoprì che lo stesso aveva utilizzato una sua composizione per una coreografia: iniziò allora una collaborazione tra i due, con B. impegnato a comporre le musiche per gli spettacoli di Kemp che in cambio, insegnò al cantane l'arte della mimica e della teatralità. B. fece tesoro di queste lezioni diventando, in breve tempo, uno dei personaggi più eclettici e teatrali del panorama musicale mondiale. Nel 1969 uscì l'album Space oddity, ispirato al film di Kubrick 2001 Odissea nello spazio e destinato a divenire la colonna sonora di quasi tutti i servizi giornalistici britannici relativi all'imminente sbarco sulla Luna. Nel 1971, dopo l'album David Bowie, praticamente ignorato da critica e pubblico, uscì The man who sold the world, che invece fece parlare di sé soprattutto per la copertina, nella quale B. appariva in abiti femminili, ostentando così la sua dicharata bisessualità. La carriera di dell'artista inglese fu da allora un crescendo di successi - intervallati a periodi di stasi creativa - e caratterizzati dall'incontro con personaggi importanti del mondo della musica internazionale con i quali collaborò più volte, creando delle prolifiche occasioni di influenza reciproca (Lou Reed, Iggy Pop, Andy Wahrol, Brian Eno). Tra i maggiori successi di B. ricordiamo: The rise and fall of Ziggy Stardust and the spiders from Mars (1972), dopo il quale diede vita al vistoso personaggio di Ziggy (truccato e vestito di paillettes) anche sulle scene dei suoi concerti; Diamond Dogs (1974), dopo il quale modificò la propria immagine in quella di un dandy tenebroso; Young Americans (1975); Station to station (1976), per il quale B. si trasformò nuovamente, questa volta in un aristocratico e glaciale Duca bianco; Low (1977), scritto insieme a Brian Eno a Berlino, dove B. si era trasferito per allontanarsi dai palcoscenici mediatici, soprattutto americani; Heroes (1977), ancora con Eno, uno degli album più intensi del cantante, caratterizzato da toni cupi sui quali si impone la forza della sua voce; Scary monsters (and super creeps) (1980); Let's dance (1982), inaspettata svolta commerciale del musicista inglese; Never let me down (1987), lanciato da una grande tournée mondiale; Tin Machine (1989), realizzato insieme a Reeves Gabrels e ai fratelli Tony e Hunt Sales, con i quali formò il gruppo dei Tin Machine e con quali registrò, l'anno seguente, Tin Machine II; Black tie white noise (1993), ritorno alla musica da solista; The Buddha of Suburbia (1993); Earthling (1997); Hours (1999), molto simile per atmosfere e suoni agli album d'esordio; Heathen (2002); Reality (2003). B. fu anche pittore (nel 1995 venne inaugurata alla Cork Street Gallery di Londra la sua prima mostra di quadri) e attore. Tra le sue interpretazioni più importanti ricordiamo: L'uomo che cadde sulla terra (1975), di Nicholas Roeg; Just a gigolò (1978), di David Hemmings; Myriam si sveglia a mezzanotte (1982), di Tony Scott; Furyo (1983), di Nagisa Oshima; Absolute beginners (1986), di Julian Temple; L'ultima tentazione di Cristo (1988), di Martin Scorsese; Basquiat (1996), di Julian Schnabel; Il mio West (1998), di Giovanni Veronesi (n. Brixton, Londra 1947).
David Bowie