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Botswana.

Stato (581.730 kmq; 1.771.000 ab.) dell'Africa meridionale. Confina a Nord con lo Zambia, a Est con lo Zimbabwe, a Sud con la Repubblica Sudafricana, a Ovest con la Namibia. Capitale: Gaborone. Città principali: Serowe, Kanye, Molepole, Mochudi. Ordinamento: Repubblica presidenziale; il potere esecutivo è esercitato dal Governo, presieduto dal presidente, responsabile di fronte all'Assemblea nazionale, cui compete la funzione legislativa. Il B. è membro del Commonwealth. Moneta: pula. Lingua ufficiale: inglese; si parlano il Setswana e dialetti bantù. Religione: animista e cristiana. La popolazione è costituita da negri bantù e da poche migliaia di Europei, per la maggior parte Inglesi.

GEOGRAFIA

Il territorio è costituito da un altipiano la cui altezza media è di circa 1.000 m; nella zona sud-occidentale del Paese si estende parte del deserto del Kalahari; è percorso dai fiumi Molopo, Limpopo e Okovango. Il clima è subdesertico, con precipitazioni molto scarse. Predomina la steppa, nella quale crescono in particolare le graminacee.
Cartina della Botswana


ECONOMIA

La scoperta di ricchi giacimenti minerari (diamanti, oro, manganese, nichel, rame, carbone) negli anni Settanta ha permesso all'economia, fino allora poverissima, di evolversi. Ma l'agricoltura, pur occupando i 3/4 della popolazione, è tuttora carente (sorgo, miglio, mais, arachidi, cotone). Il settore zootecnico è stato modernizzato (bovini, ovini, caprini). Le industrie sono pressoché assenti.

STORIA

Ex protettorato britannico col nome di Bechuanaland (in italiano Beciuania), il B. seguì le sorti delle vicine colonie britanniche sino all'avvio del processo verso l'indipendenza, proclamata il 30 settembre 1966. Incuneato tra lo Zimbabwe, il Sudafrica e l'Africa sud-orientale, separato dall'Angola portoghese da uno stretto corridoio, all'atto dell'indipendenza sembrava destinato a diventare uno Stato-satellite della Repubblica Sudafricana, come il piccolo Lesotho. Per spiegare la dipendenza economica dal Sudafrica, basti pensare che nel territorio del B. si trova la seconda miniera di diamanti del mondo (a Orapa), capace di una produzione annua di circa tre milioni di carati, il cui sfruttamento è affidato a una grande società sudafricana, come nel caso delle miniere di nichel e rame; inoltre, non esistendo industrie di trasformazione, né una produzione agricola in grado di garantire l'autosufficienza, fatta eccezione per i prodotti della pastorizia di cui il Paese è esportatore, per i manufatti e i prodotti alimentari, il B. dipende totalmente dal Sudafrica. Con tutti i limiti imposti dalla necessità di intrattenere stretti rapporti economici con il potente vicino, sotto la prudente ed equilibrata guida di sir Seretse Khama, presidente fino al 1980, il B. riuscì a impostare una politica di relativa autonomia, soprattutto contro la politica razziale dei governi sudafricano e rhodesiano. Questa politica non riuscì però a evitare che una parte dell'elettorato negasse il proprio consenso al partito di governo, il Democratic Party che, nelle elezioni del 1965, aveva conseguito una vittoria pressoché plebiscitaria. Nelle elezioni del 1969, le prime svoltesi dopo il conseguimento dell'indipendenza, i partiti d'opposizione, rivendicarono una politica più intransigente nei confronti dei vicini regimi "bianchi", riuscendo a inviare in Parlamento quattro rappresentanti ciascuno, contro i ventiquattro del partito di Khama. Gli intensificati scambi commerciali col Sudafrica, guadagnarono a Khama nuove accuse dell'opposizione, senza però impedire al partito di governo di ottenere una schiacciante vittoria nelle elezioni del 1974, con la conquista di 27 dei 32 seggi del Parlamento. Alla morte di Khama (1980), venne eletto presidente Quette Masire, anch'egli del Partito democratico. Riconfermato nel 1984, nel 1989 e nel 1994, mantenne una ferma posizione di condanna nei riguardi dell'apartheid, nonostante le continue provocazioni e l'accresciuta tensione nella zona, culminata con l'incidente aereo del 7 aprile 1988, in cui il presidente venne costretto a un atterraggio d'emergenza perché colpito per errore da un caccia angolano. Ritiratosi nel 1998, gli successe il suo vice presidente, Festus Mogae.