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Bothwell, James Hepburn quarto conte di.

Uomo politico scozzese. Secondo marito della regina Maria Stuarda. Appartenente a una delle più illustri famiglie dell'aristocrazia scozzese, originaria del Lanarkshire, a vent'anni, nel 1556, succedette al padre nella carica di "guardiano" della Marca scozzese e di lord dell'Ammiragliato. Spirito avventuroso e nemico dell'Inghilterra, sebbene protestante, partecipò a vari complotti e, nel 1665, fu costretto a riparare in Francia per la sua profonda inimicizia col conte di Murray, figlio naturale di Giacomo V. Rimase lontano dalla Scozia durante i torbidi che precedettero e accompagnarono il matrimonio della regina Maria Stuarda col cugino Enrico conte di Darnley. Ritornato in patria nel 1567, fu richiamato a corte dove andò acquistando una crescente influenza, guadagnandosi il favore della regina che, scomparsa la prima infatuazione, andava scoprendo la totale incapacità politica del marito, escludendolo a poco a poco dagli affari di Stato. Preso atto del fallimento del proprio matrimonio, dopo la nascita del figlio, il futuro Giacomo VI (giugno 1566), la regina concentrò tutti i suoi favori su B. che, non smentendo il proprio carattere impetuoso, non esitò a ricorrere all'assassinio per liberare la Stuarda da Darnley (febbraio 1567). Nel maggio successivo egli divorziò dalla moglie Giovanna Gordon, sorella del conte Huntley e, dopo un "rapimento" consensuale, sposò Maria Stuarda alla quale il matrimonio costò la corona. La collera contro di lui, già inviso al popolo che lo accusava apertamente dell'assassinio di Darnley, si rivolse anche contro la regina, consentendo ai nobili suoi nemici di assumere la direzione del movimento. Il 15 giugno 1567 Maria Stuarda venne fatta prigioniera e fu costretta ad abdicare in favore del figlio Giacomo. B. riuscì a fuggire in Danimarca, dove scrisse le sue memorie (Les affaires du comte de Bothwel) pubblicate nel 1838. Nonostante la protezione del re Federico II di Danimarca, i suoi nemici scozzesi e inglesi riuscirono a farlo imprigionare nel castello danese di Dragsholm (o Adelersborg) dove morì pazzo (1536 - Adelersborg, Danimarca 1578).