Letterato e patriota italiano. Nipote di Giambattista.
Aderente alla Carboneria, nel 1821 fu condannato dal tribunale austriaco alla
pena di morte, commutata in vent'anni di carcere duro allo Spielberg. Deportato
in America, ritornò in Italia nel 1840 grazie a un'amnistia. Con Pellico
e Di Breme fu tra i fondatori del "Conciliatore". Fu autore di alcuni scritti
critici, tra cui
Avventure letterarie di un giorno (1816) (Milano 1786 -
Belgirate, Novara 1852).