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Borromeo, Federigo.

Cardinale italiano. Orfano in tenera età, trovò nel cugino San Carlo Borromeo un secondo padre che lo guidò e incoraggiò agli studi umanistici e filosofici a Pavia, Milano e Bologna. Laureato in Teologia nel 1585, l'anno seguente andò a Roma dove conobbe San Filippo Neri, dal quale fu particolarmente influenzato. Nel 1578 Sisto V lo nominò cardinale e nel 1595 Clemente VIII lo consacrò vescovo e immediatamente arcivescovo di Milano. In questa città seguì l'opera del cugino e, applicando i decreti del concilio tridentino, resistette all'ingerenza del governo spagnolo e incoraggiò le opere di carità e culturali. Fondò varie scuole e la Biblioteca Ambrosiana, dotandola di una raccolta di circa 30.000 volumi e 14.000 manoscritti; aiutò il popolo con la sua immensa carità nella carestia degli anni 1627-28 e durante la peste del 1620. Fondò anche l'Ospedale di Groppello. Scrisse 113 opere, di cui 42 tuttora inedite sono conservate all'Ambrosiana, attestando la grande sapienza e conoscenza dell'animo umano e dei fatti del suo tempo. Ricordiamo: Meditamenta litteraria, De gratia principium, Philagio e un abbozzo per una vita della "monaca di Monza" (Milano 1792-1874).