Città dell'Emilia Romagna, capoluogo di regione e
della provincia omonima. È situata a 54 m s/m., ai piedi dell'Appennnino,
nella fertile pianura fra l'Adriatico e il Po, bagnata dal Reno e dalla Savena.
382.006 ab. CAP. 40100. • Econ. - Accanto alla
tradizionale industria alimentare, legata a una
fior•ente provincia agricola,
B. è
sede di numerose industrie metalmeccaniche, tessili, chimiche e farmaceutiche,
favorite da uno sviluppatissimo settore dei trasporti. Nei padiglioni del
Quartiere Fieristico hanno luogo ogni anno la Fiera Campionaria, le mostre
dell'alimentazione, dell'elettronica, delle calzature, della meccanica,
dell'edilizia industriale e dell'arte che attestano l'importanza commerciale del
capoluogo emiliano. • St. - Importante
insediamento dell'Età del Bronzo e del Ferro, l'abitato prese consistenza
alla fine del VI sec. a.C., quando sul centro villanoviano si inserì
l'etrusca
Felsinea. Occupata dai Galli Boi, fu conquistata nel 191 a.C.
dal console Scipione Nasica e da lui fatta colonia romana. All'apertura della
Via Emilia il suo nome fu mutato in
Bonomia. La predarono i barbari;
potente Comune guelfo del Medioevo, fu insanguinato dalle lotte fra guelfi e
ghibellini che si conclusero con un saldo potere della Chiesa sulla
città. Nel 1796 divenne la capitale della Repubblica Cispadana e nel 1860
votò l'annessione al Regno d'Italia. Nel 1944-45, durante le seconda
guerra mondiale, subì terribili bombardamenti da parte degli alleati e fu
un centro attivissimo della Resistenza. Nel 1980 fu vittima di un grave
attentato terroristico: una bomba, posta nella sala d'aspetto della stazione
provocò il crollo di un'ala dell'edificio uccidendo 85 persone.
• Arte - Chiamata "la turrita" per le
numerosissime torri gentilizie e "la dotta" per le sue altissime tradizioni
culturali (la sua università è la più antica del mondo),
B. conserva ancora la pianta poligonale, intorno al nucleo centrale
romano. Ha lunghe vie porticate e begli edifici, soprattutto dei secc. XI-XVII.
Sulla piazza Maggiore, che con l'attigua piazza del Nettuno costituisce il
centro monumentale della città, sorge San Petronio, una tra le più
grandiose costruzioni gotiche italiane, ideata da Antonio di Vincenzo ed eretta
poi dal 1390 fino al 1659. La facciata, incompiuta, ha il portale mediano ornato
dalle sculture di Jacopo della Quercia. L'interno, a tre navate con volta a
crociera, è vasto e grandioso. Sempre in piazza Maggiore sorgono il
palazzo della Podestà, rifatto in forme rinascimentali nel 1484 su
disegno di Aristotele Fioravanti e sormontato dalla Torre dell'Arengo (1212) con
il vicino duecentesco palazzo di re Enzo, e il Palazzo Comunale, composto di due
corpi di fabbrica, uno del XIII sec. e uno del 1428, e al centro un grandioso
portale con una terracotta di Nicolò dell'Arca (1478). Al centro della
piazza del Nettuno è la famosa fontana disegnata da Tommaso Laureti e
sormontata dal Nettuno del Giambologna (1566). Sulla Piazza di Porta Ravegnana
sorgono isolate le due torri pendenti, le più note fra le duecento che
vantava la città: la Torre degli Asinelli e la Garisenda, ambedue del XII
sec. La chiesa di San Domenico fu eretta nel 1221 e rimaneggiata nel Settecento.
Ha l'interno ricco di opere d'arte tra cui la marmorea Arca di San Domenico.
L'urna è opera della scuola di Nicola Pisano. Due statue sono attribuite
a Michelangelo (1494). San Francesco invece fu costruita nel 1223 in forme
gotico-francesi, con coro a cappelle radiali e archi rampanti. Ha accanto due
campanili, il più basso del 1361, l'altro del 1405 di Antonio di
Vincenzo. La chiesa di San Giacomo Maggiore conserva la facciata gotica e la
bella parte absidale (XIII-XIV sec.). L'interno è rinascimentale. Di
grande interesse sono molti altri monumenti: la chiesa gotica di Santa Maria dei
Servi (1386) con elegante quadriportico e armonioso interno che custodisce una
tavola del Cimabue; la chiesa Metropolitana di San Pietro, rifatta nel 1605, con
maestosa facciata settecentesca di Alfonso Torregiani e campanile romanico (XII
sec.); lo stupendo complesso medioevale di Santo Stefano, formato dalla chiesa
dei santi Vitale e Agricola (XI sec.), dalla chiesa del Santo Sepolcro (XII
sec.) a pianta poligonale da cui si accede al Cortile di Pilato, e dalla chiesa
della Trinità con chiostro dell'XI-XII sec. Notevoli ancora: il gotico
palazzo della Mercanzia (1384); il palazzo Bevilacqua del primo Rinascimento
(1479-1484); la chiesa di San Bartolomeo, rifatta all'inizio del Cinquecento e
poi nel 1653-1684 su disegno di Giovanni Battista Natali; il palazzo
dell'università (1549) di Pellegrino Tibaldi; la chiesa gotica di San
Martino (XIV-XV sec.); la Certosa, trasformata nel 1801 in cimitero, che
conserva una chiesa trecentesca e molti chiostri, corridoi e gallerie. Sul colle
omonimo sorge il santuario della Madonna di San Luca (1723-1757) di forma
ellittica. La chiesa di San Michele in Bosco (1494-1510) ha una bella facciata
rinascimentale di Biagio Rossetti. ║
Provincia di B. (3.702 kmq;
912.562 ab.): conta 60 comuni racchiusi a Nord-Est dalla Pianura Padana e a
Sud-Ovest dall'Appennino tosco-emiliano. L'economia è essenzialmente
agricola (cereali, foraggi, frutta, barbabietole da zucchero) affiancata da un
fiorente allevamento di suini, bovini e pollame. Dal secondo dopoguerra si
registra un notevole sviluppo delle industrie alimentari, chimiche, tessili e
cartarie. I centri principali sono Imola, Casalecchio di Reno, Crevalcore e
Marzabotto.
Il palazzo di re Enzo, a Bologna