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Boemi, Fratelli.

Comunità religiosa (chiamata anche Unitas Fratrum) nata per scissione dalla setta hussita. In senso lato, però, vengono denominati F.B. tutti i seguaci di Giovanni Hus e di Gerolamo da Praga, prima della loro divisione in hussiti, F.B. propriamente detti e Fratelli Moravi. Il primo atto della separazione dei F.B. dai loro confratelli si consumò nel 1436, con il rifiuto di sottoscrivere i Compactata, un accordo firmato da cattolici e hussiti al Concilio di Basilea. Sotto la guida del nobile boemo Pietro Chelcichy, i F.B. riuscirono a sfuggire alle persecuzioni rifugiandosi a Kunwald. Riunitisi quindi a Lhotka nel 1467, essi riconfermarono il loro ossequio ai principi dottrinari esposti da Hus, contestando il giuramento, la professione militare, rivendicando il diritto di punire le autorità, sia civili sia militari, e propugnando per i ricchi il divieto di disporre dei loro beni, che dovevano solo essere amministrati in favore dei poveri. In questa occasione assunsero ufficialmente la denominazione di Unitas Fratrum o F.B. Capo e teologo della setta fu Luca di Praga, che lentamente abbandonò il rigorismo proprio del Chelcichy e dei primi ispiratori del movimento, sensibilizzando i suoi adepti ai problemi dello Stato, della società e della scienza. Un'altra personalità di rilievo della setta fu Procopio di Neuhaus. Con la riforma luterana, i F.B., divenuti nel frattempo una chiesa evangelica indipendente, assorbirono alcune istanze proprie del luteranesimo, pur mantenendo consuetudini proprie, come la confessione, anche pubblica dei peccati. Espulsi dalla Boemia per la loro opposizione antiasburgica (1548), essi si rifugiarono per la maggior parte in Polonia. La loro teologia andò col tempo avvicinandosi sempre più al calvinismo, in modo particolare nella struttura organizzativa e nella dottrina eucaristica. La Confessione boema (1575) rappresenta ancora oggi il fondamento dogmatico della Chiesa evangelica dei F.B.