Letterato e statista. Fu governatore di varie città
nello Stato della Chiesa. Costretto ad abbandonare Roma, dove i suoi scritti
troppo liberi gli avevano procurato numerosi e possenti nemici, si ritirò
a Venezia, dove più tardi morì, non senza qualche sospetto di
morte violenta. Abbiamo di lui
Ragguagli del Parnaso, La pietra del paragone
politico, Quinquaginta relationes ex Parnaso de variis Europae eventibus,
Adjuncta est ratio status Davidis Judeorum regis, Commentarii sopra Cornelio
Tacito. Lettere politiche e storiche, La segreteria d'Apollo. Il suo stile
è rapido, arguto, incisivo. Bentivoglio chiamò il
B. grande
anatomista di Tacito (Loreto 1556-1613).