Scrittore francese. Poche sono le notizie biografiche relative a
B. Esordì
come giornalista e cronista letterario, concentrando la sua riflessione critica
sulla scrittura e sull'atto della scrittura. Elaborò una prosa difficile e complessa,
votata all'essenziale. Nei suoi saggi
B. analizzò i rapporti instaurati tra il
soggetto e la parola. In tutta la sua riflessione critica e nelle letture di autori quali
Hölderlin, Sade, Lautréamont, Mallarmé, Rilke e Kafka, domina l'idea che, poiché il
linguaggio annulla il mondo e allo stesso modo colui che parla, lo spazio letterario è
spazio di morte. Tra i numerosi saggi citiamo:
Come è possibile la letteratura
(1942),
Passi falsi (1943),
Lautréamont et Sade (1949),
Lo spazio
letterario (1955),
Il libro del futuro (1959),
L'infinito intrattenimento
(1969). Nei romanzi l'autore sperimentò con esiti non sempre felici le teorie già espresse
nei saggi:
Tommaso l'oscuro (1941),
Aminabad (1942),
L'ultima parola
(1947),
L'Altissimo (1948),
Colui che non mi accompagnava (1953),
L'ultimo
uomo (1957),
L'attesa, l'oblio (1962),
La scrittura del disastro (1980),
Più tardi (1983),
La comunità inconfessabile (1983) (Quain, Saône-et-Loire
1907 - Parigi 2003).