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Blanc, Louis.

Uomo politico francese. Sostenitore di un socialismo riformista, di tipo saint-simoniano, svolse attraverso la "Revue du progrès", da lui fondata nel 1839, un'intensa propaganda, denunciando le ingiustizie sociali e sviluppando i temi dell'umanitarismo socialista. Nel 1839 pubblicò l'Organisation du travail che riscosse subito un clamoroso successo e che lo rese famoso. Vi sosteneva apertamente che la riforma politica è il solo mezzo per giungere a una riforma sociale e che il socialismo deve essere socialismo di Stato. Se lo Stato non è usato come strumento, diventa invece un ostacolo al progresso sociale. Esso deve inoltre riconoscere e soddisfare il diritto al lavoro e proteggere i deboli e i poveri. B. inoltre osservava che lo Stato, in quanto massimo "regolatore della produzione" avrebbe dovuto istituire aziende pubbliche nei più importanti settori produttivi, regolate in modo da attrarre i migliori operai, così da mettere in crisi gli industriali meno scrupolosi, e ciò in base al principio da essi sostenuto della libera concorrenza. Con B. il socialismo entrò nella realtà politica immediata, e fece numerosi proseliti proprio sulla base di rivendicazioni come quella del "diritto al lavoro", già implicite nella società borghese, per quanto presenti nella realtà in modo non conforme all'ideale. Le sue idee esprimevano soprattutto le aspirazioni della piccola borghesia oppressa e schiacciata dal grande capitale in via di formazione. Riprendendo le critiche di Fourier, B. tendeva a dimostrare che il sistema capitalistico, attraverso una sempre maggior concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi e la crescente proletarizzazione delle classi medie, determina l'aggravarsi della lotta di classe tra borghesia e proletariato, minacciando di provocare una rivoluzione sociale. Collaborò a "La Réforme" e fu tra i capi dell'opposizione democratica al regime di Luigi Filippo d'Orléans (Monarchia di Luglio); dopo la Rivoluzione del febbraio 1848 entrò a far parte del governo provvisorio, ma, dopo il fallimento dei cosiddetti atéliers nationaux, gli avvenimenti di maggio-giugno lo costrinsero a riparare in Inghilterra dove rimase sino al 1870. Fece parte dell'Assemblea nazionale del 1871 e si schierò contro la Comune (V.). Nel 1876 fu tra i fondatori del Partito radicale socialista. Difensore degli interessi dei ceti medi, B. non proponeva un socialismo che portasse all'eliminazione della proprietà privata, ma che ne limitasse soltanto le manifestazioni più clamorose. Egli respingeva inoltre la rivoluzione come mezzo di emancipazione sociale. Il suo socialismo tendeva infatti non alla distruzione, ma alla trasformazione graduale della società borghese, mediante opportune riforme e, più in particolare, mediante una nuova organizzazione della produzione che, associando capitale e lavoro, salvaguardasse gli interessi delle classi medie, evitando una rivoluzione proletaria. B. fu anche autore di grandi opere storiche, tra le quali ricordiamo: Histoire de dix ans 1830-40 (5 volumi, 1841-44); Histoire de la révolution française (12 volumi, 1847-62) (Madrid 1811 - Cannes 1881).