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Blanc de Chine.

Denominazione collettiva degli oggetti di porcellana bianca prodotti in Cina dall'VIII sec. d.C. fino ad oggi. I primi esemplari di questa pregiatissima produzione furono importati in Francia soltanto nel Settecento, cioè lo stesso secolo in cui, a Meisse, l'alchimista Böttger riuscì a ottenere, nel suo laboratorio, alcuni pezzi di porcellana bianca da lui stesso inventata, quando ancora nulla si sapeva in Europa dell'analoga produzione cinese (1709). Tra le più antiche b. de C. ricordiamo quelle di Ting Chou, che risalgono al periodo Liao (907-1125); queste famose porcellane consistono per lo più in piatti o coppe svasate, nelle quali la decorazione, stilizzata, appare incisa sotto lo smalto bianco avorio oppure in rilievo sulla superficie dell'oggetto. Le porcellane Ting venivano esclusivamente fabbricate per conto di importanti personaggi cinesi o per la corte imperiale. Nel XIV sec. venne fondata a Té Hua, nel Fukien, la più grande manifattura cinese di b. de C., produttrice delle celeberrime porcellane bianche del periodo Ming; la manifattura esiste ed è attiva ancor oggi. Famose le statuette rappresentanti alcune divinità femminili (Kuan Yin); ma la produzione di Té Hua, oltre alle statuette, si estende anche a vari oggetti di uso comune e decorativo come bruciaprofumi, ninnoli vari, servizi da tè, coppe, servizi da tavola, vasi per fiori, ecc. Le porcellane bianche fabbricate oggi a Té Hua sono leggerissime e si distinguono da quelle antiche per lo smalto più metallico, più freddo forse, ma più brillante e ricco di mistero.