Uomo politico britannico. Laureatosi in Giurisprudenza a
Oxford, fu eletto al Parlamento britannico nel 1983 nelle fila laburiste,
segnalandosi come uno degli uomini più a destra all'interno del partito.
Dopo vari incarichi come rappresentante dell'opposizione, per il tesoro e
gli affari economici nel 1984, per il commercio e l'industria nel 1987, per l'energia
nel 1988, per il lavoro nel 1989 e per l'interno dal 1992, nel maggio del 1994
venne nominato segretario del partito laburista, succedendo segretario John Smith
morto prematuramente. Alle elezioni del 1997 il programma laburista, incentrato
tentativo di coniugare le necessità del mercato con quelle
della giustizia sociale, venne largamente premiato: i laburisti ottennero
una schiacciante vittoria sconfiggendo il partito dei Tories guidato da John Major
e riportando al potere il partito laburista britannico dopo 18 anni di governi
conservatori.
B. divenne il più giovane primo ministro nella storia dell'Inghilterra degli ultimi due secoli. Il
Governo da lui presieduto rilanciò l'economia garantendo allo stato
sociale quei servizi contro cui l'amministrazione precedente si era
accanita per pareggiare i bilanci. Sul fronte interno
B. diede notevole
impulso al dialogo sulla questione dell'Irlanda del Nord. Per quanto riguarda le
relazioni estere,
B. rinsaldò i già stretti legami con gli
Stati Uniti, appoggiandone le scelte soprattutto in materia di anti-terrorismo.
Nell'ottobre 2001 diede l'appoggio britannico nelle operazioni in Afghanistan
che portarono alla caduta del regime dei Talebani, mentre nel 2003 si unì agli
USA in una coalizione anglo-statunitense che, nel marzo 2003, diede il via alle
ostilità con l'Iraq accusato di non aver adempiuto alle risoluzioni dell'ONU
in materia di armamenti (sempre per lo stesso motivo, nel 1998, il premier britannico
aveva partecipato all'operazione militare alleata
Desert Fox con la quale si
volevano distruggere i depositi iracheni ritenuti sedi di conservazione e
costruzione di armi proibite). La sua decisione incrinò maggiormente la sua già
vacillante popolarità all'interno del Paese - minata anche da annunciate decisioni in materia
fiscale - e diede il via a una serie di manifestazioni di protesta che raggiunsero il loro apice
dopo la morte dello scienziato David Kelly (agosto 2003), il consigliere militare
governativo, implicato in una questione riguardante una serie di rivelazioni televisive
nelle quali veniva messa in dubbio la validità del rapporto contenente
le prove che Saddam fosse in possesso di armi di distruzione di massa.
La scomparsa di Kelly rinfocolò sempre più le perplessità della popolazione britannica sulla reale
necessità e urgenza dell'intervento militare in Iraq e di conseguenza le rimostranze
nei confronti del premier inglese, che non diminuirono neppure dopo la
cattura, il 13 dicembre, del raìs iracheno. Nonostante il calo di popolarità, in occasione delle
elezioni politiche del maggio 2005
B. venne confermato primo ministro, diventando il primo candidato
premier laburista a venir eletto per tre mandati consecutivi. Nel maggio 2007 annunciò le sue dimissioni
da primo ministro e da capo del partito laburista, sostituito da Gordon Brown,
ex cancelliere dello Scacchiere,
ovvero ministro delle Finanze e responsabile massimo dell'economia
che divenne formalmente primo ministro del Regno Unito il 27 giugno 2007 (n. Edimburgo 1953).
Tony Blair