Stats Tweet

Bismarck-Schönhausen, Otto Eduard principe di.

Statista tedesco. Figura tra i massimi protagonisti della storia tedesca e tra i principali statisti dell'epoca moderna. Dal 1862 al 1890 ebbe il controllo della politica prussiana, cui diede con la sua intelligenza politica un'impronta inconfondibile. Politico geniale, fu in primo luogo sostenitore della Realpolitik, la teoria secondo cui l'arte del governo e la politica dello Stato sono indipendenti da qualsiasi considerazione morale, determinate esclusivamente dalle necessità del potere e valutabili soltanto in base ai successi conseguiti. Ai suoi occhi la ragion di Stato giustificava qualsiasi mezzo, purché essa realizzasse i risultati voluti. Appartenente a una nobile famiglia di proprietari terrieri del Brandeburgo, studiò a Gottinga e si fece presto conoscere a Berlino dove fu in stretto contatto con la corte degli Hohenzollern. Dopo una breve carriera nell'amministrazione civile, si dedicò per alcuni anni alla conduzione della propria azienda agricola e nel 1847 divenne membro della Dieta prussiana, opponendosi recisamente a tutte le proposte liberali, tanto da guadagnarsi la fama di feroce reazionario. Quale rappresentante della Prussia nel Bundestag di Francoforte imparò l'arte della diplomazia, di cui si sarebbe giovato quando, nel 1862, all'età di quarantasette anni, avrebbe assunto la carica di primo ministro. Fisicamente massiccio e militaresco, era dotato di un'intelligenza acuta e rapida, di un grande fascino personale e di un'eccezionale forza di volontà. Era convinto che la politica estera prussiana dovesse proporsi due scopi fondamentali: la ricerca dell'alleanza con Francia e Russia e un atteggiamento di ostilità verso l'Austria, nella prospettiva di realizzare l'egemonia tedesca dello Stato prussiano e di porlo alla testa del movimento nazionale per l'unità tedesca. Per perseguire il suo ambizioso disegno politico, non esitò - appena assunto il potere - a liberarsi della maggioranza liberale in Parlamento per avere mano libera. Nel febbraio 1864 decise di attaccare la Danimarca, inducendola a rinunciare a tutti i suoi diritti sui ducati di Schleswig e Holstein, in favore della Prussia e dell'Austria. Si preparò poi a sferrare l'attacco all'Austria, considerandola il primo ostacolo da abbattere per imporre l'egemonia prussiana sulla Germania, e a tale scopo cercò di guadagnarsi l'amicizia dell'Italia e della Francia. Nel giugno 1866 propose lo scioglimento del Bundestag di Francoforte e l'abolizione del Bund tedesco, nonché l'elezione di una speciale assemblea col compito di preparare una nuova costituzione. L'Austria reagì accusando la Prussia di violazione del trattato di Vienna e invitò tutte le forze federali tedesche alla mobilitazione. Si schierarono dalla sua parte nove dei quindici Stati tedeschi e la guerra si concluse nel giro di tre settimane con la disfatta dell'Austria e dei suoi alleati; in agosto fu concluso il trattato di Praga. B. aveva così raggiunto tutti i suoi obiettivi: l'estromissione dell'Impero Asburgico dalla Germania e, di conseguenza, la nascita della Confederazione della Germania del Nord di cui egli divenne il cancelliere federale. Ancora prima che venisse firmato il trattato di Praga, B. aveva iniziato una serie di manovre diplomatiche tendenti a portare a compimento l'unificazione politica della Germania e, a tale scopo, concluse dei trattati con la Baviera e con gli altri Stati meridionali, sottoponendoli all'egemonia della Prussia e preparandosi nel frattempo allo scontro con la Francia. Pur volendo la guerra, come nelle precedenti occasioni, B. fece in modo che fosse la controparte a figurare come aggressore, inducendo la Francia a dichiarare guerra nel luglio 1870. Il conflitto si svolse secondo gli schemi ormai consueti: l'esercito tedesco, organizzato con precisione scientifica, entrò rapidamente in azione, mettendo immediatamente fuori uso la pesante macchina da guerra francese. Il 28 gennaio 1871 venne firmato l'armistizio e B. rifiutò di concludere la pace finché in Francia non fosse stata eletta una nuova assemblea nazionale, disposta ad accettare le severe condizioni del trattato di Francoforte. L'Alsazia e la Lorena vennero annesse alla Germania, mentre l'esplosione di entusiasmo nazionale induceva Baviera, Baden e Württemberg a entrare nella Confederazione. Così, B. approfittava della vittoria sulla Francia per completare l'unificazione tedesca, portando a compimento il piano che, a grandi linee, aveva già tracciato quando aveva assunto il potere. B. rimase cancelliere per altri vent'anni e applicò il suo ingegno politico per mantenere la scena diplomatica nelle condizioni più favorevoli alla sicurezza e all'egemonia della Germania in Europa. Conservò e manipolò l'assetto del 1871 in funzione degli interessi tedeschi e favorì i rapidi progressi dell'economia tedesca, agevolata dall'unificazione politica, dalle forti indennità ricevute dalla Francia e dall'annessione di territori altamente industrializzati come l'Alsazia e la Lorena. Operò per fare dell'Austria-Ungheria il suo maggiore alleato e nel 1879 concluse un'alleanza (Duplice Alleanza) tra le due potenze tedesche che fu tenuta segreta e che costituì la base della Triplice Alleanza completata nel 1882 con un nuovo trattato che includeva anche l'Italia. In politica interna, avendo capito che il voto delle masse poteva essere manovrato anche per sostenere un governo forte e una politica nazionalista, operò brillanti manipolazioni e consentì che il Reichstag, dopo il 1871, fosse eletto a largo suffragio popolare. Diverso fu il suo atteggiamento nei confronti del movimento operaio: nel 1878 iniziò una battaglia contro i partiti socialisti e promulgò una legge che lo autorizzava a sopprimere tutte le organizzazioni indipendenti dei lavoratori, tutte le associazioni politiche ed economiche di ispirazione socialista e tutte le loro pubblicazioni. La legge rimase in vigore fino al 1890, quando il profondo disaccordo con il nuovo imperatore Guglielmo II indusse il vecchio statista a dimettersi e il suo congedo aprì una nuova era nella politica tedesca (Schönhausen 1815 - Friedrichsruh 1898).