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Birolli, Renato.

Pittore e incisore italiano. Di modeste condizioni, si iscrisse all'Accademia Cignaroli, ma presto l'abbandonò per recarsi a Milano (1928) dove in breve tempo raggiunse una notevole maturità stilistica. Entrò a far parte dei circoli dell'avanguardia con Sassu, Manzù, Guttuso, organizzando con loro, nel 1932, una collettiva alla Galleria Il Milione. Nel 1935 era già presente a una mostra di artisti italiani negli Stati Uniti, a San Francisco e Boston. Nel 1938 fu tra i fondatori del movimento Corrente e pubblicò un primo libro di disegni, Le metamorfosi. Terminata la guerra creò la stupenda e tragica serie di disegni intitolata Italia 1944. Nel dopoguerra diede vita, insieme a Guttuso e ad altri, al "Fronte Nuovo delle Arti" nato dalle ceneri della "Nuova Secessione artistica Italiana". Nel 1948 si trasferì a Parigi ed ebbe l'occasione di confrontarsi più direttamente con l'opera di Picasso e di Matisse orientandosi sempre più verso soluzioni di lirico astrattismo. Allo scioglimento del Fronte, motivato soprattutto dalla polemica che allora si viveva in Italia fra realisti e astrattisti, B. si unì ad altri pittori (Afro, Corpora, Moreni, Morlotti, Santomaso, Turcato e Vedova) nel cosiddetto "Gruppo degli otto", che si presentò alla Biennale di Venezia del 1950. Sono di questo periodo le opere migliori: Verde e blu per la Liguria, Pesca Atlantica, Vigna e strada bianca, Vendemmia nelle Cinque Terre (Verona 1907 - Milano 1959).