Disciplina nata dall'unione del punto di vista biologico e
di quello filosofico e che si occupa delle problematiche etiche conseguenti a
talune realtà medico-scientifiche. La
b. studia pertanto il
rapporto che si instaura tra i principi morali e alcune pratiche mediche e
scientifiche. Sorta agli inizi degli anni Sessanta, si è velocemente
diffusa nel corso degli anni dando vita a diversi centri di studio come
l'Hastings Center o Istituto di società, etica e scienza (1969), il
Kennedy Institute (1969), l'Istituto di Bioetica "Borja" (1975). La prima
pubblicazione riguardante la
b. è
Bioetica. Un ponte verso il
futuro (1971) di R. Van Potter; in essa l'autore pone l'accento sulla
necessità di stabilire una relazione tra gli eventi scientifici e i
principi etici, dirigendo la propria speculazione verso tre direzioni: la
diffusione sempre più sostenuta della biotecnologia nella prassi medica;
la rivalutazione del ruolo giocato da elementi non strettamente medici nel
mantenere un individuo in buona salute (per esempio il luogo in cui vive,
l'alimentazione, ecc.); la sempre crescente attenzione e considerazione rivolta
alle tematiche ecologiche. Sebbene la
b. sia una scienza giovane e in via
di definizione, grazie alle ricerche e agli studi svolti nei diversi centri,
sono stati ormai acquisiti alcuni punti fondamentali: la
b. deve
occuparsi dell'uomo nella sua totalità; l'etica ha un fondamento
razionale; è necessario che i comitati etici, opportunamente formati,
intervengano in maniera concreta.