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Biofìsica.

Biol. - Parte della biologia che studia, con i metodi propri della fisica, i fenomeni biologici e l'influenza che su di essi esercitano gli agenti atmosferici. Il moderno indirizzo della biologia può ritenersi nato con la scoperta dei raggi X (1895). Da allora, la b. si è gradualmente sviluppata con rigoroso metodo sperimentale. Tra gli indirizzi più importanti che la ricerca ha fissato, ricordiamo lo studio degli effetti delle radiazioni elettromagnetiche di breve lunghezza d'onda e delle radiazioni corpuscolari. Interesse particolare hanno assunto gli isotopi radioattivi mediante i quali è possibile stabilire le modalità di assorbimento, il percorso e la localizzazione dei vari composti che l'organismo assimila. Di epoca anteriore sono invece gli studi dei fenomeni elettrici ed elettrochimici. Queste ricerche hanno ricevuto notevole impulso anche in concomitanza dell'affermarsi di più perfezionate installazioni sperimentali. ║ Un importante ramo della b. che ha fatto registrare considerevoli sviluppi è lo studio della struttura submicroscopica della materia vivente che, erroneamente ritenuta amorfa in passato, si è rivelata invece dotata di un'organizzazione strutturale complessa. Allo studio dei fenomeni biofisici relativi a questi elementi submicroscopici si possono applicare le leggi statistiche della fisica: va però tenuto presente che esse possono dare luogo a fluttuazioni statistiche, stante il numero relativamente limitato di molecole che costituiscono ciascuno dei suddetti elementi. ║ Unità biologiche elementari e teoria dell'urto: in tempi recenti sono state individuate entità biologiche così piccole da essere al di sotto dei limiti di osservabilità microscopica. Cionondimeno esse sono caratterizzate dalle principali proprietà vitali: capacità di riproduzione e di mutazione. Tali entità, che sono state chiamate unità biologiche elementari, costituirebbero le più piccole unità dotate di vita autonoma. Ammettendo che l'evento fisico responsabile di effetti biologici sia la ionizzazione, si afferma l'esistenza nelle unità biologiche elementari di volumi particolarmente sensibili entro i quali sono biologicamente efficaci le ionizzazioni: teoria dell'urto. Una volta nota la distribuzione causale dei fotoni o delle particelle del fascio di radiazioni ionizzanti, si può determinare il numero medio di urti e, conseguentemente, anche la frequenza di una determinata reazione biologica. Tale frequenza - posto che tutti gli individui reagiscano allo stesso modo - rappresenta una stima teorica della probabilità che avvenga la reazione in certe condizioni sperimentali.