Scrittore italiano. Ha iniziato la sua attività
letteraria collaborando ad alcune riviste come il "Selvaggio", il "Bargello" e
l'"Universale"; in seguito è stato redattore della "Nazione" di Firenze e
ha assunto la direzione del quotidiano "Il Nuovo Corriere" fino al 1956. La sua
prima opera di rilievo è
Il capofabbrica (1935), la vicenda del
figlio di un industriale che si trova costretto a fronteggiare i problemi del
lavoro di fabbrica e ad entrare in contatto con il sistema economico, finendo
per nutrire odio nei confronti della classe sociale alla quale appartiene.
Successivamente l'autore ha composto una serie di opere nelle quali ha preso in
considerazione il mondo dell'infanzia sullo sfondo di piccoli paesi e
città della provincia toscana:
Anna e Bruno (1938);
Conservatorio di Santa Teresa (1940);
La siccità (1941),
Racconti (1958). Questi racconti sono pervasi da una vena d'angoscia
derivante dalla consapevolezza del carattere debole e provvisorio dell'infanzia
che pur trovandosi esposta a tutti i rischi dell'esistenza (desideri,
aspirazioni, turbamenti) non ha tuttavia la possibilità di difendersi, di
agire, di essere responsabile di ciò che accade.
B. ha pubblicato
ancora:
Una città (1958);
Il bottone di Stalingrado (1972);
Amici. Vittorini, Rosai e altri incontri (1976);
Il gelo (1982);
Cronache degli anni neri (1984) (Colle di Val d'Elsa 1909 - Firenze
1989).