Letterato italiano. Patriota, rifiutò la cattedra di
Letteratura italiana a Padova offertagli dall'amministrazione austriaca.
Elaborò una teoria secondo la quale l'arte era uno strumento espressivo,
mentre la poesia era fine a se stessa. Scrisse:
Discorsi sullo scrittore
italiano (1836);
Sugli uomini di legge (1839);
Dei lettori e dei
parlatori (1858) (Onigo 1791 - Treviso 1872).