Donna politica pakistana. Figlia di Zulfikar Ali, ha
compiuto gli studi universitari ad Harvard dove ha scelto come indirizzo di
studi "la scienza del governo". Si è laureata nel 1973, non ancora
ventenne, con una tesi sul "separatismo islamico". Nel 1977, quando il padre
venne rovesciato dal colpo di Stato del generale Zia Ul-Haq, che due anni dopo
lo fece impiccare, anche la
B. e sua madre, Begum Nusrat, sono state
rinchiuse in carcere. Avendo ottenuto il permesso di espatrio per motivi di
salute, la
B. si è recata in Gran Bretagna dove contava amici e
sostenitori. Ha fatto ritorno in Pakistan solo nel 1986 e ha ripreso le redini
del PPP (Partito popolare pakistano) fondato dal padre nel 1970. La sua
attività politica si è volta a contrastare Zia, morto nel 1988 in
un misterioso incidente aereo. Nello stesso anno la
B. ha vinto le
elezioni politiche, nonostante la dura opposizione degli ambienti militari
fedeli a Zia e del clero islamico tradizionalista. Le prime difficoltà
affrontate dalla
B. sono state determinate dalle opposizioni dei
fondamentalisti della Jamat y islami, contrari a una leadership femminile in un
Paese di religione musulmana, e dall'ostilità dell'IDA (Alleanza
democratica islamica) capeggiata da Mian Nawaz Sharif, candidato rivale della
B. Dopo mesi di difficile governo, in seguito al deteriorarsi dei
rapporti con l'opposizione, la
B. è stata destituita nel 1990 dal
presidente Ghulam Ishaq Khan con l'accusa di nepotismo, di corruzione e di abuso
di potere. Nel 1993, in seguito al colpo di Stato attuato dal presidente Ishaq
Khan, la
B. è entrata a far parte del governo provvisorio come
membro del partito di opposizione. Rieletta alle elezioni tenutesi nell'ottobre
dello stesso anno, è stata nuovamente nominata primo ministro. Nel 1994
si rese però corresponsabile della crisi politica del Paese a
causa di lotte interne alla famiglia Bhutto e nel 1999, accusata di corruzione,
fu esautorata dall'incarico di primo ministro dal presidente
Leghari e lasciň il Pakistan. Dopo mesi di
trattative, il presidente pachistano Parvez
Musharraf concesse nell'ottobre 2007 un’amnistia a politici e funzionari incriminati per
corruzione nel periodo
compreso tra il 1986 e il 1999, autorizzando cosě il suo rientro dall’esilio. Nel mese di novembre a
seguito
dello stato d'emergenza imposto in Pakistan dal presidente Musharraf la
B. venne posta agli arresti
domiciliari, che vennero revocati solo grazie alle insistenti pressioni della presidenza americana.
Il 27 dicembre 2007 venne assassinata al termine di un suo comizio a Rawalpindi, in vista delle elezioni
nazionali del 2008 (Karāchi 1954 - Rawalpindi 2007).