Fis. - Macchina acceleratrice di particelle, appartenente
alla classe degli
acceleratori circolari, a funzionamento impulsivo. Le
particelle accelerate sono elettroni, generati da un cannone elettronico;
l'accelerazione è ottenuta con un campo elettrico induttivo e un campo
magnetico variabile. Gli elettroni vengono iniettati in un anello a forma
toroidale, nel quale è praticato un vuoto spinto (10
6 mm di
mercurio o meno, di pressione residua), e mantenuti su un'orbita
pressoché circolare da un forte campo magnetico prodotto da espansioni
polari, che generano un campo magnetico variabile. Accoppiato a questo è
un altro campo magnetico, che interessa tutta la zona toroidale, generato dalle
espansioni polari di un grande magnete, che si trovano sopra e sotto l'anello in
cui circola il fascio di elettroni. Anche questo campo magnetico è
variabile (in sincronia con il precedente) e fornisce agli elettroni
l'accelerazione per induzione. Il sistema si comporta infatti come una specie di
trasformatore, in cui il magnete che genera il campo accelerante è il
primario e il fascio di elettroni che circola nell'anello è il
secondario. Sullo stesso anello poi il campo magnetico ha un gradiente radiale,
che ha lo scopo di esercitare un'azione di focalizzazione sul fascio di
elettroni. All'uscita dal
b. si può quindi avere un fascio di
elettroni impulsivo (cioè discontinuo), ben collimato, con un'energia che
nei moderni
b. può arrivare anche a 300 MeV, (megaelettron-volt,
cioè un miliardo di elettron-volt) con corrente di picco di 10
microampere e media di circa 0,1 microampere. Facendo collidere questo fascio su
un opportuno bersaglio, all'uscita si possono avere altre particelle o
radiazioni invece degli elettroni; comunemente si generano dei raggi gamma o dei
raggi X. Il primo
b. fu costruito nel 1940, nell'università
dell'Illinois (Stati Uniti), su progetto di D.W. Kerst, e produceva elettroni
accelerati a 2 + 3 MeV; successivamente ne furono costruiti di più
potenti, fino ad accelerazioni di 300 MeV come quello realizzato sempre nella
stessa università dell'Illinois. Oggi il
b., pur essendo rimasto
uno strumento di ricerca, è entrato anche nell'industria come uno
strumento di indagine e controllo, e nella terapia medica. Nell'industria la
principale applicazione del
b. si ha come generatore di raggi X ad alta
intensità, per indagini sui materiali. La radiografia con raggi X
generati da queste macchine, di dimensioni più o meno elevate (ne
esistono anche modelli trasportabili), viene impiegata ad esempio per il
controllo delle saldature di pezzi metallici importanti. In medicina le
radiazioni generate dai
b. vengono impiegate sia per radiografie sia per
particolari terapie.