Donna politica colombiana. Figlia di un ex ministro dell'Educazione e di una
ex senatrice, visse all'estero la maggior parte della propria vita, soprattutto in Francia, dove studiò presso
l'Institut d'études politiques di Parigi. Dopo l'omicidio di Luis Carlos Galán, candidato alle elezioni presidenziali
colombiane con un programma elettorale di lotta al narcotraffico, Ingrid decise di far ritorno in Colombia (1989). Dal 1990
lavorò presso il ministero delle Finanze, da cui si dimese per intraprendere una carriera politica. Venne eletta nella
Camera dei Rappresentanti nel 1994 e lanciò un proprio partito politico, il "Partido Verde Oxígeno". Durante il suo mandato
criticò Samper, accusato di corruzione e di aver accettato denaro riciclato dai
narcotrafficanti durante la propria campagna elettorale. In questo periodo divorziò dal marito francese e si sposò
nuovamente, con un colombiano. Nel 1996 pubblicò il libro
Si sabìa (
Se avessi saputo) sul finanziamento della
campagna di Samper da parte del Cartello di Calì della cocaina. Si candidò senatrice alle elezioni del 1998 e in quella
tornata elettorale raccolse un numero di voti di preferenza superiore a ogni altro candidato. Ricevette minacce di morte, che
la spinsero, attraverso l'aiuto dell'ex marito, a mandare i figli a vivere in Nuova Zelanda. Quello stesso anno le elezioni
presidenziali vennero vinte da Andrés Pastrana Arango, che ebbe anche il sostegno della
B. Successivamente lei
accusò Pastrana di non aver mantenuto molte delle promesse fatte per ottenerne l'appoggio. Nel 2002 la
B. si
candidò alle elezioni presidenziali della Colombia e insieme ad un altro candidato, chiese di visitare la zona
smilitarizzata nonostante l'interruzione delle trattative con le FARC . Il presidente
Pastrana e altri ufficiali rifiutarono la sua richiesta, sostenendo che né il governo né l'esercito colombiano avrebbero
potuto garantire la loro sicurezza durante le operazioni militari tese a riprendere il controllo della zona. Vistasi
negare il supporto governativo, Ingrid
B. decise di recarsi nella zona smilitarizzata via terra, insieme alla sua candidata-vice Clara Rojas e a un gruppo
di persone del suo staff. Il 23 febbraio 2002 fu fermata dall'ultimo posto di blocco militare prima di entrare nell'ex zona
smilitarizzata. Gli ufficiali insistettero per convincere il gruppo a non proseguire fino a San Vicente del Caguan, il
paese usato come base degli incontri durante le trattative. Il gruppo proseguì il viaggio e la
B. venne trattenuta
da uomini delle FARC che la tennero in ostaggio. Il 2 luglio 2008, dopo 6 anni di prigionia, venne liberata grazie ad
un’operazione di intelligence condotta da una task force dell'esercito
colombiano (n. Bogotá 1961).