(nata
Wood). Giornalista e saggista inglese.
Presidentessa della Società teosofica e saggista socialista, dotata di
eccezionale talento giornalistico e di grandi doti oratorie, divenne la
più stretta collaboratrice di Ch. Bradlaugh, di cui condivise per un
certo tempo il radicalismo repubblicano, dando un notevole contributo alla lotta
per la libertà di stampa e per la laicizzazione dello Stato. Bradlaugh
era inoltre uno dei più accesi sostenitori dei nazionalisti indiani
contro il colonialismo britannico e anche su questa strada la
B. fu la
sua più attiva collaboratrice a partire dal 1874. In un primo tempo ne
condivise anche l'antisocialismo, ma poi finì col dissentire su questo
terreno e nel 1887 ruppe la lunga e intensa collaborazione con Bradlaugh e
lasciò il giornale "National Reformer" di cui era condirettrice, per
unirsi ai socialisti. Aderì alla federazione socialdemocratica e
fondò un proprio giornale, "The Link". Si adoperò per unire le
organizzazioni socialiste e radicali nella lotta per la libertà di parola
e di riunione e la sua attività di militante socialista sfociò nel
1888 nello sciopero delle fiammiferaie della Briand e May. Nel frattempo
però la
B. aveva lasciato la federazione socialdemocratica di
orientamento marxista, per aderire alla Società fabiana. Fu tra gli
autori dei
Saggi Fabiani (
Fabian Essays), pubblicati nel 1889, e
diede un importante contributo con un saggio dedicato all'
Industria sotto il
socialismo. In esso respingeva l'idea di affidare ai lavoratori il controllo
delle loro industrie o la scelta dei dirigenti, sostenendo che ciò
spettava agli organi pubblici elettivi: dovevano essere questi a nominare i
consigli e, direttamente o attraverso di essi, i dirigenti e gli ispettori.
Essenziale era che l'industria diventasse di proprietà e competenza
dell'intero corpo dei cittadini e non di un singolo settore. Il controllo doveva
però essere affidato, nella maggior parte dei casi, non a un consiglio
nazionale, bensì a consigli municipali e regionali democraticamente
eletti. Mentre apparivano i
Saggi Fabiani la irrequietezza intellettuale
della
B. sfociava in una nuova conversione che la portò ad aderire
al movimento socialista per la teosofia e il nazionalismo indiano, del quale
divenne una figura di primo piano. Sostenne con passione le rivendicazioni
all'autogoverno dei nazionalisti indiani, criticando l'amministrazione coloniale
britannica, facendo riferimento da un lato alle discriminazioni razziali,
dall'altro alle condizioni economiche del paese e alla distruzione delle
industrie artigiane locali, operata dalla concorrenza delle merci manufatte
importate dalla Gran Bretagna. Nel corso di un lungo soggiorno in India, la
B. fondò diverse scuole e scrisse saggi su argomenti sia politici,
sia religiosi, dando un notevole contributo allo sviluppo del movimento politico
indiano del Congresso. Tra i suoi scritti principali, si ricordano:
I sette
principi dell'uomo (1892);
Autobiografia (1893);
Dopo la morte
(1895) (Londra 1847 - Adyar, Madras 1933).