Sindacalista e uomo politico italiano. Conseguito il diploma di perito industriale,
iniziò la sua attività politica nel 1964, quando entrò nella CGIL e diventò
segretario della locale Federazione Italiana degli Operai Tessili (FIOT). Dopo
una breve militanza nel PSI e nel PSIUP, nel 1972 si iscrisse al PCI,
schierandosi con la corrente di Pietro Ingrao. Trasferitosi a Torino, fu
segretario regionale della CGIL per un decennio (1975-85) ed ebbe parte
attiva nelle grandi battaglie operaie all'interno della FIAT. Nel 1985
fu eletto nella segreteria nazionale della CGIL, seguendo prima la
politica industriale e quindi il mercato del lavoro. Stabilitosi a
Roma, all'inizio del 1994 lasciò l'attività sindacale per divenire
segretario confederale e leader di Essere Sindacato, la minoranza
della CGIL. Nel gennaio 1994 venne nominato segretario nazionale del
Partito della Rifondazione Comunista (RC); sempre nello stesso anno fu
eletto deputato italiano ed europeo. Durante il Gabinetto Prodi (1996-98),
B. appoggiò dall'esterno la maggioranza di Governo, ma
nell'ottobre 1998, in disaccordo sulla legge finanziaria proposta
dall'Esecutivo, provocò la crisi di Governo innescando la divisione
all'interno di Rifondazione Comunista. Riconfermato segretario
nazionale di RC nel 1996 e nel 1999, nel maggio 2004 fu designato
presidente del Partito della Sinistra Europea, una nuova formazione
politica che raggruppa numerosi partiti comunisti e della sinistra radicale
europei. Venne inoltre rieletto al Parlamento europeo nel 1999 e nel
2004. Nel 2005, dopo essere stato riconfermato alla guida di RC, in vista
delle elezioni politiche dell'anno successivo aderì al programma dell'Unione.
In seguito alla vittoria del centro-sinistra nelle consultazioni
dell'aprile 2006 fu eletto presidente della Camera dei Deputati, lasciando
la segreteria di Rifondazione a Franco Giordano. Il 29 aprile 2008 a causa della crisi
del governo Prodi concluse il suo incarico di presidente della Camera.
Si candidò premier per la Sinistra Arcobaleno alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008. Questa
lista, però, non superò la
quota percentuale
di sbarramento per la Camera dei Deputati, a livello nazionale, né gli sbarramenti regionali al
Senato, per cui non ottenne
rappresentanti in Parlamento. A seguito di questa sconfitta
B. confermò il proprio ritiro dagli
incarichi di direzione politica. Giornalista pubblicista,
B. fu anche autore di alcuni saggi, finalizzati a esporre il suo pensiero;
tra i principali citiamo:
La camera dei lavori (1987),
La democrazia
autoritaria (1991),
Tutti i colori del rosso (1995),
Il
nostro nuovo comunismo (1996),
Le due sinistre (con Alfonso Gianni,
1997),
Pensare il '68 per capire il presente (con Alfonso Gianni, 1998),
Le idee che non muoiono (con Alfonso Gianni, 2000),
Per una pace
infinita (con Alfonso Gianni, 2002),
Nonviolenza. Le ragioni del pacifismo
(con Lidia Menapace e Marco Revelli, 2004),
Io ci provo (con Cosimo
Rossi, 2005),
Il ragazzo con la maglietta a strisce (con Wilma Labate, 2005),
La Città degli uomini (con Sergio Valzania, 2007) (n. Milano 1940).
Fausto Bertinotti