Compositore e critico musicale francese. Dopo aver appreso
le prime nozioni di musica dal padre, medico e uomo di cultura eclettica,
nonché da un violinista parigino, iniziò ad applicarsi seriamente
allo studio della musica verso i 12 anni. A 18 anni si trasferì nella
capitale francese per frequentare, secondo il desiderio dei suoi, gli studi
universitari di Medicina. Ma questi studi non interessavano particolarmente il
giovane
B., che si gettò invece anima e corpo nella vita musicale,
iscrivendosi al conservatorio e entusiasmandosi in particolar modo per Gluck,
Spontini, Weber e da ultimo per Beethoven. Fu anche un assiduo frequentatore
dell'ambiente letterario e artistico, e strinse fraterne relazioni con Hugo,
Dumas padre, Lamartine, Sue, Balzac, Mérimée, Delacroix e
Saint-Beuve. Il successo però tardava a giungere: dopo la delusione che
gli procurò il
Benvenuto Cellini, la sua prima composizione
impegnativa,
B. condusse a termine un lavoro che vagheggiava da anni:
Romeo e Giulietta, tradotto dalla tragedia di Shakespeare, in forma di
"sinfonia drammatica per coro e orchestra". Fu con quel lavoro che ottenne la
sua prima affermazione, confermata anche dal positivo e addirittura entusiastico
giudizio dell'allora ventiquattrenne Wagner. Da questo momento in poi la sua
fama aumentò gradatamente. Il 1843, in particolare, segnò una
svolta notevole alla sua carriera: l'inizio di tournée all'estero. Da
quel momento la sua attività all'estero divenne preponderante: ricordiamo
le tournée del 1845-46 in Austria, Boemia e Ungheria, nel 1847 in Russia,
nel 1852 a Londra e a Weimar (dove Liszt organizzò un'intera settimana
berlioziana), nel 1853 in Germania e nel 1856 al fastival di Baden-Baden. Le sue
principali composizioni sono l'ouverture
Le carneval romain (creata nel
1844 sui temi di Cellini),
La damnation de Faust (leggenda drammatica
risalente agli anni tra il 1828 e il 1846 e comprendente anche le precedenti
Huit scénes de Faust, considerata il suo capolavoro), l'oratorio
L'enfant du Christ e
La fuite en Egypte, l'ultima delle sue opere
ad ampio respiro, composta nel 1849 ed eseguita nel 1853 (La
Côle-Saint-André, Isère 1803 - Parigi 1869).