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Berlino.

Capitale (3.433.695 ab.) della Germania e del Land omonimo. Sorge nella grande pianura del Bassopiano settentrionale tedesco, nel mezzo di un antico solco fluviale delimitato dall'altopiano di Barnim a Nord e da quello di Teltow a Sud. Urbanisticamente la città si divide in tre grandi aree: il centro, la Wilhelminische Ringstadt, zona maggiormente popolosa, e la Aussenstadt, residenziale e con insediamenti industriali. I dintorni sono occupati da boschi, parchi e laghi fluviali, questi ultimi formati dai fiumi Dhame e Sprea a Est (lo Sprea attraversa anche tutta la città in senso Sud-Nord) e Havel a Ovest. Numerose le colline, sia naturali che costituite dall'accumulo di macerie dopo la seconda guerra mondiale. Le grandi estensioni di verde assicurano un clima salubre. • Econ. - Sino alla vigilia del secondo conflitto mondiale B. fu uno dei più grandi centri industriali della Germania e la maggiore piazza finanziaria e commerciale del Paese. A ciò concorrevano la favorevole posizione geografica, lungo una delle più importanti direttrici commerciali fra Europa occidentale e orientale, e la facilità di rifornimento, per via fluviale, di carbone e acciaio dall'Alta Slesia. Il conflitto 1939-45 impose un primo decentramento strategico delle industrie, mentre le distruzioni causate dai bombardamenti aerei e dai combattimenti violentissimi svoltisi in città danneggiarono gravemente le infrastrutture. Il saccheggio industriale compiuto dai Sovietici alla fine della guerra rese difficile la ricostruzione, che fu complicata ulteriormente dalla divisione di B.in diversi settori di occupazione con rispettive amministrazioni. La perdita della funzione di capitale e l'isolamento, dopo il 1949, all'interno della Germania comunista fecero sì che sia l'industria che il terziario con sede a B. Ovest spostassero la maggior parte delle loro attività nella Germania Occidentale, mentre B. Est seguiva una via di sviluppo improntata ai canoni dell'economia socialista. La costruzione del "muro" nel 1961 privò B. Ovest del retroterra regionale, ne isolò il mercato e creò gravi incognite sul futuro. Non avendo produzione di materie prime ed essendo insufficiente l'agricoltura, B. Ovest si concentrò sull'industria di trasformazione. B. Est, essendo capitale della Germania Orientale, sviluppò un forte settore terziario composto perlopiù da burocrazia. Dopo la riunificazione tedesca (1990), i due settori cittadini iniziarono una difficile integrazione economica. Il settore più sviluppato rimane quello dell'industria elettrotecnica (Siemens, AEG); seguono, via via, l'industria meccanica, chimica, dell'abbigliamento e alimentare. Molto attiva è l'industria turistica, mentre il terziario ha avuto nuovo impulso dalla riacquisita funzione di capitale da parte della città. • St. - Fondata nel 1237 dai margravi di Brandeburgo Giovanni I e Ottone III sulle rive dello Sprea, di fronte al più antico centro di Kölln, B. si fuse con questo centro nel sec. XIV. Aderì per breve tempo all'Hansa, approfittando della crisi della contea di Brandeburgo, ma nel 1476 tornò sotto il dominio dei signori di Brandeburgo, gli Hohenzollern, che vi posero la loro residenza. Agli inizi del XVII sec. il Brandeburgo si unì al ducato di Prussia ma B. rimase sede del principe elettore. Devastata e incendiata dagli Svedesi durante la guerra dei Trent'anni (1640), B. ebbe un deciso sviluppo sotto il Grande Elettore Federico Guglielmo (1640-88). Rifugio dei protestanti francesi dopo l'abolizione dell'editto di Nantes (1685), la città divenne capitale del neonato regno di Prussia nel 1701 ed entro la fine del XVIII sec. era una delle più belle capitali europee, malgrado una breve occupazione austro-russa (1760) durante la guerra dei Sette anni. Durante le guerre napoleoniche B. venne occupata dai Francesi dal 1806 al 1808 ma divenne anche il centro politico e intellettuale del patriottismo pantedesco e nel 1848 fu una delle città capofila del movimento rivoluzionario europeo. Nel 1871 la Prussia portò a termine l'unificazione tedesca e B. divenne capitale imperiale e, successivamente, con Londra e Parigi, il maggiore centro economico e culturale europeo (l'università vi era stata fondata sin dal 1810 e vi avevano insegnato, fra gli altri, i fratelli Humboldt, i fratelli Grimm, Savigny, Mommsen). Dopo la fine dell'Impero tedesco (1918) B. continuò a essere capitale della Germania e teatro dei più importanti avvenimenti politici (rivoluzione Spartachista nel 1919; presa di potere del Nazismo nel 1933). Abbellita dal regime hitleriano anche per ragioni di prestigio, la città dovette subire però pesanti bombardamenti aerei durante la seconda guerra mondiale e fu l'epicentro di una spaventosa battaglia (22 aprile-2 maggio 1945) che lasciò in piedi solo il 12% delle abitazioni. Il 30 aprile Hitler si suicidò nei sotterranei della Cancelleria e il 2 maggio il generale Weidling, comandante della guarnigione, si arrese ai generali sovietici Žukov e Konev. L'8 maggio venne firmata a B. la capitolazione di tutte le truppe tedesche in Europa. Secondo quanto deciso dalla conferenza di Potsdam (luglio 1945), la città divenne sede della Commissione di controllo alleata per la Germania ed essa stessa venne divisa in quattro settori d'occupazione (sovietico, britannico, statunitense e francese) sottoposti a un comando militare unico. Nel giugno del 1948, in seguito alla modifica da parte degli Occidentali del regime monetario nei loro settori d'occupazione, le autorità sovietiche abbandonarono il comando unificato e bloccarono il trasporto terrestre di merci fra B. e la Germania Occidentale, tentando di impadronirsi con lo strangolamento economico dei settori occidentali della città, che però vennero riforniti dagli Anglo-americani con un gigantesco ponte aereo. Il "blocco" terminò nel maggio 1949 ma sin dal precedente novembre il Consiglio comunale era stato abbandonato dalla minoranza comunista, la quale aveva dato vita a una propria amministrazione nel settore sovietico: si poteva ormai parlare dell'esistenza di due città distinte. Nel giugno 1953 scoppiò una rivolta nella zona sovietica e la sua sanguinosa repressione non fece che aumentare la tensione fra i due settori di B. Nell'agosto 1961 le autorità della Germania Orientale, di fronte al sempre più grande numero di cittadini che si rifugiavano nella Germania Ovest attraverso B. Ovest, decretarono la costruzione di un invalicabile muro tra le due zone che sancì, anche materialmente, la divisione della città. I legami fra B. Ovest e la Germania Occidentale vennero riconosciuti solo nel 1971. Verso la fine del 1989, il declino del Comunismo in Ungheria e Polonia, spinse migliaia di tedeschi orientali a riprendere la fuga verso Ovest attraverso l'Ungheria o rifugiandosi nell'ambasciata tedesco-occidentale di B. Est. Ben presto la città divenne teatro di oceaniche manifestazioni di protesta contro le autorità comuniste e il 9 novembre 1989 la frontiera fra le due aree della città venne aperta. Il susseguente rapido crollo del regime tedesco-orientale e l'unificazione delle due Germanie (3 ottobre 1990) riportò B. al centro della politica tedesca: nel dicembre 1990 il Parlamento della nuova Germania unita inaugurò nella città i suoi lavori e nel giugno 1991 il Parlamento stesso decise di trasferire a B. la propria sede e quella dei massimi organi costituzionali. Nel dicembre dello stesso anno vi si trasferirono i più importanti ministeri e nell'estate del 1994 i contingenti militari russi, statunitensi, britannici e francesi abbandonarono definitivamente la città, che riacquistò così la propria sovranità di capitale. • Arte - A B. gli stili dominanti nei monumenti sono il barocco e il neoclassico, essendo state distrutte durante il secondo conflitto mondiale le scarse testimonianze della B. medievale; di queste rimane solo la tardo-gotica chiesa di Santa Maria. Di stile rinascimentale è invece il castello di caccia di Grünewald (1542, di Caspar Theyss), mentre preziosi monumenti barocchi sono il castello di Bellevue (1785) e il castello di Charlottenburg (iniziato da A. Nernig nel 1695 e a cui lavorarono in seguito gli architetti von Göthl, Knobelsdorff e Langhans). Da ricordare anche il singolare castello di Pfaueninsel (1794-97). In stile neoclassico sono invece la celebre Porta di Brandeburgo (1788) e il palazzo del Reichstag (1884-94, di Paul Wallot). La ricostruzione postbellica ha portato a B. alcuni capolavori dell'architettura moderna come il quartiere residenziale della Hansa (1955-57, di Gropius, Le Corbusier, Niemeyer e Aalto), il palazzo dei congressi (1957-58), il Kurfürstendamm e la Auentzienstrasse (centri commerciali), la Philharmonie e la biblioteca statale (1960-63, di Hans Scharoum), l'Università libera (1952), la Konzerthalle (1954), la Memorial Bibliothek (1954-57), e la torre della televisione (alta 365 metri). Vanno ricordati anche il castello di Tegel e la zona monumentale della Unter den Linden Strasse, la Alexanderplatz e la Rathausstrasse. B. è inoltre un importantissimo centro museale (Pergamon Museum, Bode Museum, Altes Museum, Dhalem e Charlottenburg e di studi (Università Humboldt, Hahn-Meitner Institut, Istituto tedesco di archeologia e osservatorio astronomico Wilhelm Förster). Da ricordare anche il giardino zoologico con acquario (uno dei più grandi del mondo) e la Deutsche Staatbibliothek. ║ Muro di B.: barriera edificata nell'agosto 1961 dalla Repubblica Democratica Tedesca per impedire l'esodo dei propri abitanti verso la Repubblica Federale Tedesca. Alto dai 3 ai 4 m, lungo 46 km, è stato a lungo il simbolo della divisione dello Stato tedesco, prima di essere rimosso fra il 1989 e il 1990.
Berlino: il duomo

Berlino: il fiume Spree nei pressi dell'Unter den Linden

Berlino: la Gedächtniskirche