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Berlichingen, Götz von.

(Mano di Ferro). Valoroso cavaliere tedesco. Goethe lo fece protagonista d'un suo dramma. Continuamente impegnato in liti e battaglie, perdette la mano destra nel 1504 all'assedio di Landshut, sostituendola da allora in poi con una protesi che gli valse il truce soprannome. Avendo violato l'editto che vietava le guerre private, venne bandito per due volte dall'impero, nel 1512 e nel 1518. Nel 1525 fu costretto a mettersi alla testa della rivolta contadina; dal 1528 al 1530 fu imprigionato dalla Lega Sveva. Nel 1542 tornò alla ribalta per prendere parte alla crociata ungherese contro i Turchi, e nel 1544 combatté per Carlo V contro Francesco I di Francia. La tragedia di Goethe si ispirò alla sua autobiografia, pubblicata a Norimberga nel 1731. Alla sua figura si è ispirato anche Sartre nella sua opera intitolata Il diavolo e il buon Dio (Jagsthausen, Württemberg 1480 - Hornberg 1562).