Benzilene.
Benzilene. Chimica. - Radicale aromatico bivalente, derivabile dal toluolo per eliminazione di due atomi di idrogeno; noto in tre forme isomere: orto-, meta- e par-. Bot. - Relativo alla radice. ║ Fig. - Relativo alla radice, cioè alla parte più intima di qualche cosa (rimedio r.: che combatte il male fin dalle radici). - Chim. - Insieme di atomi, presente nelle molecole di numerosi composti, che si mantiene inalterata in molte trasformazioni non distruttive. ║ R. liberi: specie chimiche caratterizzate da uno o più elettroni di valenza spaiati, non coinvolti in legami e quindi particolarmente reattivi e di durata assai limitata. Il termine è dovuto all'esistenza di atomi che, avendo un orbitale occupato da un solo elettrone spaiato, presentano una valenza libera tendente a ristabilirsi nella doppietta elettronica di legame; nelle formule, i r. vengono identificati da un puntino posto accanto all'atomo che mostra l'elettrone spaiato o dispari. Essi si formano per rottura (omolisi) di un legame molecolare covalente, solitamente a temperatura elevata e a causa di sollecitazioni energetiche, scindendosi in due r. diversi. La scissione omolitica del legame è ottenibile anche attraverso radiazioni ultraviolette o per trasferimento di elettroni. Le alterazioni alimentari, infatti, e alcuni processi di indurimento delle vernici portano alla formazione di r. liberi da parte delle radiazioni ultraviolette naturali. Proprio per l'intervento di queste specie chimiche in alcune reazioni metaboliche, i r. liberi influenzano la vita cellulare e sono coinvolti in alterazioni patologiche di tessuti, motivi che hanno condotto allo studio di essi anche in campo medico e biologico. A seguito della loro debolezza di legame, questi gruppi non sono isolabili, ma si pongono come classe di elementi intermedi indispensabili in molte reazioni chimiche, dette reazioni radicaliche. La prova dell'esistenza di r. liberi risale a F.A. Paneth e a W. Hofeditz, che nel 1929 decomposero il piombo tetrametile in piombo semplice e in un gas che convogliarono, tramite un'ulteriore sostanza gassosa inerte, su un filo metallico di piombo, riottenendo l'elemento iniziale. - Chir. - Operazione r.: intervento chirurgico demolitore, in uso nella terapia dei tumori, tendente ad asportare non solo l'organo interessato nella sua totalità, ma anche le formazioni anatomiche circostanti e dipendenti. - Mat. - Ogni radice di indice qualsiasi, di qualsivoglia espressione, generalmente letterale. ║ Asse r. di due cerchi C1 e C2: luogo dei punti di uguale potenza rispetto a C1 e C2; se i due cerchi sono secanti, l'asse r. è la retta congiungente i due punti d'intersezione; se sono tangenti, è la tangente comune. ║ Centro r. di quattro sfere: punto comune ai sei piani r. individuati da esse a due a due. ║ Piano r. di due sfere: piano definito come luogo dei punti di uguale potenza rispetto alle due sfere. ║ R. di un'algebra: data un'algebra A, è l'insieme costituito da tutti gli elementi di A che sono nilpotenti e tali che, moltiplicati per un qualsiasi elemento di A, danno luogo a elementi ancora nilpotenti. ║ R. doppio: espressione del tipo in cui le radici possono eventualmente avere indice superiore a 2. Per esso vale la formula che consente in alcuni casi di semplificare i calcoli, ad esempio quando A2-B è un quadrato perfetto. ║ R. di un ideale di un anello: dato un ideale I di un anello A commutativo dotato di unità, è l'insieme di tutti gli elementi tali che una loro potenza opportuna di esponente intero, eventualmente diversa da un elemento all'altro, appartenga a I. Tale insieme, indicato con il simbolo rad I o con √ I, è un ideale di A, e contiene I. Che ha sapore e odore di aroma. - Bot. - Piante a.: piante appartenenti a diverse famiglie (principalmente Labiate, Rutacee, Conifere), capaci di elaborare sostanze dal profumo piacevole. Sono utilizzate in medicina, erboristeria, profumeria e gastronomia. Tra le più comuni usate in cucina citiamo la camomilla, l'anice, il finocchio, il bergamotto, i chiodi di garofano, le mente, la mirra, il genepì, l'assenzio, il caffè, la noce moscata; le principali adoperate in medicina sono il cloroformio, la cascarilla, la tintura di genziana. Il maggior utilizzo delle piante a. si ha da parte delle industrie chimiche, che ne estraggono i principi a. (essenze). - Chim. - Composti a.: composti derivati del benzene. Contengono nella loro molecola il nucleo esagonale nel quale le 6 valenze libere (delle 24 di cui i 6 atomi di carbonio dispongono) possono essere saturate da atomi o gruppi atomici uguali o diversi; la serie a. ha perciò un grande numero di derivati, di cui alcuni sono molto importanti dal punto di vista pratico. Fra gli idrocarburi a. omologhi del benzene ricordiamo il toluene o toluolo e il dimetilbenzene o xilene. Che ha due valori; che ammette solo due possibilità. - Chim. - Che ha due valenze libere. Detto di atomo o di radicale capace di combinarsi con due atomi di idrogeno o di altro elemento o radicale monovalente. - Gen. - La coppia dei cromosomi che durante la meiosi si appaiano e si mettono all'equatore del fuso della prima divisione meiotica. Guadagnare navigando! Acquisti prodotti e servizi. Guadagnare acquistando online. Chim. - Altro nome, oggi in disuso, del toluene. Toluene. Chim. - Idrocarburo aromatico omologo del benzene, altrimenti noto come toluolo, di formula C6H6CH3. Il t. si trova nei petroli, nelle frazioni leggere della distillazione del catrame di carbon fossile, nei prodotti di distillazione di varie resine, fra cui quella di tolù, dalla quale prende il nome. Industrialmente si ricava dalla frazione del petrolio contenente cicloesano mediante reforming catalitico (hydroforming), in presenza di eccesso d'idrogeno. Il prodotto finale di questo processo è abbastanza puro e privo di composti solforati, che rappresentano la maggiore impurezza del t. ottenuto dal catrame di carbon fossile. Liquido incolore, infiammabile, insolubile in acqua e solubile nei solventi organici, esso ha una densità di 0,867 g/cm3 (a temperatura ambiente), una temperatura di ebollizione di 110,6 °C e una temperatura di fusione di -95°C. Viene utilizzato come additivo per benzine grazie al suo potere antidetonante, come solvente di lacche, resine, gomma naturale e altri composti organici, come materia prima per la preparazione di numerose sostanze quali il cloruro di benzile, il tritolo o trinitrotoluene, l'acido benzoico, l'aldeide p-toluica, la saccarina. (dal greco átomos: indivisibile). Nelle dottrine fisico-filosofiche dell'antichità, più specificatamente in quelle ispirate a concezioni corpuscolari della realtà (V. ATOMISMO), la più piccola entità costitutiva della materia, non ulteriormente divisibile, ma contraddistinta da caratteristiche qualitative e quantitative ben determinate. ║ Fig. - Parte piccolissima. - Chim. - La più piccola parte di una sostanza che conserva immutate le proprie caratteristiche attraverso qualunque reazione chimica. - Fis. - Il concetto di a. inteso come costituente elementare della materia, elaborato dai filosofi greci e ripreso nel 1500, entrò a far parte delle teorie scientifiche all'inizio del XIX sec. in seguito alle osservazioni di Dalton e Lavoisier, e fu posto alla base della teoria della discontinuità della materia. La teoria atomistica, per l'opera di numerosi scienziati (Avogadro, Gay-Lussac, Cannizzaro, Mendeleev), raggiunse in seguito un assetto completo, riuscendo a spiegare quasi tutti i fenomeni chimici allora noti. Contemporaneamente la chiarificazione dei concetti di a. e di molecola rese possibile la determinazione dei pesi atomici e molecolari. Inoltre, alcuni fenomeni noti da tempo, come l'elettrolisi e la scoperta della conducibilità dei gas faceva supporre che gli a. avessero una struttura complessa. Nel 1897 Thomson mise in luce l'esistenza di corpuscoli all'interno dell'a. indivisibile ed ebbe inizio lo studio della struttura degli a. e delle loro proprietà. ║ Struttura dell'a.: l'a. è costituito da un nucleo centrale, formato da un certo numero di protoni, particelle di carica elettrica positiva, e di neutroni, particelle elettricamente neutre, e recanti quindi una carica elettrica positiva, attorno a cui ruotano tanti elettroni, particelle di carica elettrica negativa, quanti sono i protoni del nucleo, in modo che il sistema sia elettricamente neutro. Lo studio della struttura dell'a. è passato attraverso parecchi modelli; il primo tentativo di descrivere la struttura dell'a. si deve a Thomson, che immaginò l'a. come una sfera fluida carica positivamente, all'interno della quale si muovevano gli elettroni; il modello però non resse alle prove di laboratorio. ║ Modello di Rutherford: per spiegare la forte deviazione subita dalle particelle nell'interazione con gli a. Rutherford suppose, nel 1911, che gli a. fossero costituiti da un nucleo centrale molto piccolo rispetto alle dimensioni dell'intero a. e in cui fosse concentrata quasi interamente la massa, caricata positivamente, attorno alla quale si muovevano gli elettroni. II modello planetario di Rutherford metteva in crisi l'elettrodinamica classica; infatti, secondo la teoria elettromagnetica, una carica elettrica, in moto lungo un'orbita chiusa, irradia continuamente energia, con la conseguenza che la sua energia cinetica diminuisce gradatamente. Gli elettroni avrebbero quindi dovuto percorrere orbite sempre più piccole fino a cadere sul nucleo; ciò era in contrasto con le esperienze che mostravano come gli elettroni non irraggiassero continuamente energia e, d'altra parte, l'esistenza stessa degli a. provava che gli elettroni non precipitavano sul nucleo. ║ Modello di Bohr-Sommerfeld: le incongruenze che si riscontravano nel modello di Rutherford resero necessaria una nuova schematizzazione dell'a. che spiegasse i fenomeni osservati. A questo scopo Bohr propose un nuovo modello apportando però alcune correzioni alle leggi della meccanica classica e a quelle dell'elettromagnetismo. Il modello di Bohr, accettando per valida la struttura a nucleo centrale ed elettroni periferici, si fonda su due postulati: a) l'elettrone può percorrere solo certe orbite definite da un livello energetico determinato sulle quali non si verifica perdita di energia per irraggiamento; b) l'emissione o l'assorbimento di energia sotto forma di radiazione avviene rispettivamente quando l'elettrone passa da un'orbita a un'altra a minore livello energetico, cioè più interna, o a maggiore livello, cioè più esterna. Le orbite permesse sono individuate da un numero quantico n_, detto numero quantico principale che può assumere i valori 1, 2, 3, ecc. In seguito Sommerfeld estese la teoria di Bohr, considerando il caso di orbite ellittiche. ║ Modello vettoriale: il modello di Bohr-Sommerfeld si rivelò insufficiente per spiegare correttamente gli spettri degli elementi più pesanti in quanto, righe che a prima vista sembrano semplici mostrano, se analizzate con apparecchi a maggior potere separatore, una struttura complessa formata da più righe sottili. Nel 1924, per spiegare il moltiplicarsi dei livelli energetici, Goudsmit e Uhlenbeck avanzarono l'ipotesi che gli elettroni fossero dotati di moto rotatorio intorno al proprio asse e quindi di momento angolare spin e di momento magnetico, giungendo all'introduzione di un quarto numero quantico. Nello stesso anno Pauli enunciò il suo principio di esclusione: in un'orbita non vi può essere più di un elettrone caratterizzato dagli stessi numeri quantici. Il momento angolare di spin sommato vettorialmente al momento angolare orbitale dà luogo al momento angolare totale j che, a seconda della posizione reciproca dei due vettori che rappresentano i momenti angolari di spin e orbitali, può assumere valori interi o seminteri. Il numero quantico j, per ogni valore di l, può assumere due valori: l + ½ e l -½. Pertanto ogni livello caratterizzato da numeri n e l si suddivide a sua volta in due livelli. L'elaborazione della meccanica ondulatoria ad opera di De Broglie e gli sviluppi portati da Schrödinger, Born, fino all'enunciazione del principio di indeterminazione di Heisenberg, hanno permesso di dare una descrizione sempre più soddisfacente della struttura dell'a. In base a queste teorie cade il concetto di orbita intesa come traiettoria definita dall'elettrone; subentra la probabilità che in un dato istante l'elettrone si trovi in un certo punto dello spazio e manifesti la sua presenza con l'emissione di radiazioni; al concetto di orbita si sostituiscono quindi quelli di zone con maggiore o minore probabilità di distribuzione dell'elettrone. Resta comunque valido il concetto di livello energetico, e il modello planetario in prima approssimazione può ritenersi esatto; è tuttavia necessario, per una migliore comprensione della struttura dell'a., rinunciare a concepire le particelle atomiche secondo l'idea intuitiva che si ha delle particelle, intese cioè come minutissimi frammenti di materia con tutte le proprietà ad essa peculiari. - Inf. - Struttura dei dati elementari del Lisp: può essere un numero (intero o reale) o un simbolo atomico (cioè una stringa di caratteri accettati dalla sintassi di questo linguaggio). Chim. - Detto di composto che, per una diversa disposizione degli atomi nella molecola, ha proprietà differenti da un altro, pur avendo la stessa composizione qualitativa e quantitativa (V. ISOMERIA). - Bot. - Di verticilli fiorali adiacenti e successivi che posseggono un uguale numero di pezzi. - Fis. - Nuclei i.: in fisica nucleare, nuclei atomici aventi lo stesso numero di massa e lo stesso numero atomico, ma che si trovano in differenti stati energetici. Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Storia Antica dizionario lemmi a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Dizionario di Storia Moderna e Contemporanea a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w y z Lemmi Storia Antica Lemmi Storia Moderna e Contemporanea Dizionario Egizio Dizionario di storia antica e medievale Prima Seconda Terza Parte Storia Antica e Medievale Storia Moderna e Contemporanea Dizionario di matematica iniziale: a b c d e f g i k l m n o p q r s t u v z Dizionario faunistico df1 df2 df3 df4 df5 df6 df7 df8 df9 Dizionario di botanica a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z |
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