Militare e uomo politico inglese. Figlio di William Henry Cavendish, duca di
Portland, si dedicò alla carriera militare, partecipando alle campagne
contro la Francia rivoluzionaria in qualità di addetto al quartier
generale di Suvorov (1799). Fu governatore di Madras (1803-07), in India;
rientrato in patria, divenne collaboratore di Wellington in Spagna (1809-10).
Passato in Sicilia, nel 1811, come comandante delle forze inglesi del
Mediterraneo e ministro plenipotenziario dell'isola, intervenne nel conflitto
già aperto fra la Monarchia borbonica e un'aristocrazia costituzionale,
schierandosi a favore di quest'ultima.
B., il cui intento era anche
quello di rafforzare il protettorato inglese in Sicilia, riuscì nei suoi
propositi, nonostante la posizione decisamente contraria di Ferdinando IV e
della regina Carolina. Ottenne così tre importanti risultati: la nomina
del principe ereditario a vicario generale del Regno, la formazione di un
ministero costituzionale e l'approvazione di una costituzione (1812-13), che
prevedeva la creazione di due Camere, quella elettiva dei Comuni e quella dei
Pari. Dalla Sicilia estese la lotta contro i Francesi sull'intera penisola;
formatasi intanto la VI coalizione antinapoleonica, sbarcò, nel 1814, a
Livorno, occupando la città e anche Genova. Emanò poi un celebre
proclama in cui esortava gli Italiani a sollevarsi contro Napoleone, promettendo
in cambio l'indipendenza dell'Italia. Mutata, frattanto, la politica inglese
verso la Sicilia,
B. venne richiamato in patria, dove accentuò la
sua opposizione al gabinetto conservatore. Per un certo periodo non ebbe alcun
incarico, fino a quando non fu nominato governatore del Bengala (1827); in
seguito divenne governatore generale delle Indie (1833-35) (Portland 1774 -
Parigi 1839).