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Bembo, Bonifacio.

Pittore e miniaturista italiano. Di origine cremonese, fu artista di corte degli Sforza, per conto dei quali eseguì nei castelli di Milano, Vigevano e Pavia, alcuni cicli di affreschi, andati oggi perduti. Fu esponente fecondo ed elegante del gusto cortese tardo-gotico dell'ambiente aristocratico del tempo. La critica moderna, sulla base degli studi di Longhi, ha riconosciuto all'artista la paternità di un gruppo di opere che denotano un comune e tipico accento fiabesco e cortigiano: gli affreschi della Cappella Cavalcabò (Cremona, S. Agostino), il trittico con l'Incoronazione della Vergine (Cremona, Museo Civico) e i Tarocchi miniati, incompleti, eseguiti probabilmente per conto di Filippo Maria Visconti intorno al 1440 (New York, Pierpont Morgan Library; Bergamo, Accademia Carrara; Milano, Pinacoteca di Brera). La mano di B. è altresì riconoscibile nei disegni a penna che illustrano l'Historia di Lancillotto del Lago (Firenze, Biblioteca Nazionale), in cui sono narrate, con tratto felice, le storie di Tristano, Lancillotto e Percival. B., pur mantenendosi fedele alla vecchia poetica cortese, non fu peraltro insensibile alle esperienze della più giovane generazione rinascimentale, la cui arte avrebbe di lì a poco arricchito di nuovi fermenti la civiltà figurativa lombarda (Brescia circa 1420-1477).