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Bellocchio, Marco.

Regista e sceneggiatore cinematografico italiano. Dopo aver seguito alcuni corsi alla facoltà di Filosofia presso l'Università Cattolica di Milano, nel 1965 si iscrisse al Centro Sperimentale di Cinematografia e nello stesso anno esordì come regista con il film I pugni in tasca, opera cruda sullo sgretolamento della famiglia, pervasa da un atteggiamento fortemente critico nei confronti dei valori tradizionali morali e religiosi. Altrettanto aspri e anticonformisti si rivelarono anche i suoi film successivi: La Cina è vicina (1967) e Nel nome del Padre (1972), ispirati agli ambienti ecclesiastici da lui frequentati nella sua giovinezza; Sbatti il mostro in prima pagina (1972), sull'ambiente giornalistico; Matti da slegare (1975), film dossier sui manicomi italiani; Marcia trionfale (1976), polemica riflessione sul servizio militare; Salto nel vuoto (1980), sull'ambiente chiuso della famiglia; Gli occhi, la bocca (1982), storia della morbosa identificazione di un ragazzo con il fratello morto; Enrico IV (1984), tratto dall'omonima commedia di Luigi Pirandello; Il diavolo in corpo (1985), sull'Italia del post-terrorismo; La visione del Sabba (1988), film laico sulla stregoneria; La condanna (1990), Orso d'Argento al Festival di Berlino; Il sogno della farfalla (1992), sul mondo interiore, l'inconscio e i suoi desideri; Il principe di Homburg (1997), adattamento del testo di H. von Kleist; La balia (1999), che si aggiudicò il David di Donatello (costumi) e quattro Ciak d'Oro (migliore attrice non protagonista, fotografia, scenografia, costumi); Un altro mondo è possibile (2001), film realizzato insieme ad altri 30 registi cinematografici sulle manifestazioni di Genova in occasione del G8. Dal 2002 B. diventò anche sceneggiatore delle sue pellicole: L'ora di religione - Il sorriso di mia madre (2002), riflessione sulla famiglia cattolica, borghese, tradizionalista; Buongiorno, notte (2003), sul sequestro Moro e gli "anni di piombo"; Il regista di matrimoni (2006), riflessione sulla religiosità e sul conflitto fra artista e società. B. si dedicò inoltre alla televisione con due produzioni: la regia del Gabbiano di Cechov (1977) e l'inchiesta collettiva La macchina cinema (1978) (n. Piacenza 1939).