Compositore italiano. Figlio di un organista, maestro di cappella e compositore
di musica sacra, mostrò una precocissima attitudine alla musica. Allievo
di N. Zingarelli a Napoli, a soli 24 anni compose l'opera
Bianca e
Fernando, che fu rappresentata al Teatro San Carlo di Napoli nel 1826.
Invitato alla Scala di Milano, scrisse per quell'occasione
Il Pirata
(1827), cui fecero seguito
La straniera, accolta trionfalmente alla Scala
nel 1829,
La Zaira (1929),
I Capuleti e i Montecchi (1830). Nel
1831 si dedicò alla composizione dell'opera
La Sonnambula,
inscenata al Teatro Carcano di Milano, una delle più famose di
B.
Sempre del 1831 è
Norma, con libretto di Romani, da un dramma di
Soumet, con richiami evidenti alla
Medea di Euripide. Al Teatro alla
Scala venne salutata come uno dei capolavori assoluti del teatro musicale; fra
le sue pagine migliori si ricordano la leggendaria aria "Casta diva", i cori
sacri e guerrieri, il duetto Norma-Adalgisa, i duetti Norma-Pollione e il
finale. Dopo l'insuccesso della
Beatrice di Tenda (1833) compose per
l'Opéra di Parigi
I Puritani. Dopo pochi mesi dalla trionfale
rappresentazione (gennaio 1835),
B. morì, non ancora
trentaquattrenne. Oltre alle opere citate,
B. compose romanze, musica
sinfonica per grande orchestra, due messe, parecchi salmi e musica strumentale
(Catania 1801 - Puteaux, Parigi 1835).
Vincenzo Bellini ritratto da G. Tivoli (Bologna, Civico museo bibliografico Musicale)