Dottore della Chiesa e padre della storiografia inglese. Fu uno dei più
grandi eruditi dell'Alto Medioevo. Visse e fu educato nei monasteri di
Wearmouth, prima, e Jarrow poi, dall'età di sette anni. Ebbe grande fama
in Europa per il suo vasto sapere, che sintetizzava tutte le conoscenze del
tempo nel campo della scienza, della musica, della medicina, della letteratura.
Sacerdote a trent'anni, non ebbe cariche se non quelle legate all'insegnamento,
cui si ricollegano i suoi scritti e la tradizione della celebre scuola di York,
fondata da un suo discepolo. Insegnò il latino, il greco, studiò
l'ebraico. Lasciò numerosi commenti biblici, giunti a noi solo in parte,
in cui, appoggiandosi ai Padri della Chiesa occidentali, Ambrogio, Girolamo,
Agostino e Alberto Magno, fissò i quattro sensi della Sacra Scrittura
(storico, morale, allegorico e mistico). Con i suoi trattati didascalici, come
il
De orthographia, il
De natura rerum, il
De numerorum
divisione, di argomento matematico e molti altri trasmise e fissò
nozioni fondamentali. Con il
De temporum ratione affermò sia i
principi per determinare la data della Pasqua, secondo il ciclo di Dionisio il
Piccolo, sia il computo degli anni a partire dalla nascita di Cristo (
ab
incarnatione), lasciando inoltre un modello alla cronologia e alle cronache
universali medioevali grazie alla sua cronaca, compilata sul modello delle sei
età del mondo di Sant'Isidoro fino al 725 d.C. Particolarmente importanti
per i moderni sono le sue opere di carattere storico. Citiamo: la
Historia
sanctorum abbatum monasterii in Wiremutha et Girvum, storia dei monasteri
dove visse dal 681 al 716, da Benedetto Biscop, il fondatore, a Guerberto; la
Historia ecclesiastica gentis anglorum, la più importante, che
narra la storia, anche civile, dallo sbarco di Giulio Cesare in Gran Bretagna
fino al 731. Fu redatta su richiesta di Albino di Canterbury e dedicata al re di
Northumbria. Divisa in cinque libri, sulla scorta di fonti autorevoli,
quest'opera è vivacizzata da vasti racconti anedottici, caratterizzata da
un notevole spirito critico e, nella parte relativa ai fatti a lui
contemporanei, cioè dalla venuta di Sant'Agostino in Inghilterra in poi,
assolutamente originale. Per finire, col suo
Martyrologium, iniziò
la serie dei cosiddetti "martirologi storici". In aggiunta alle numerosissime
opere a lui attribuite con ragione, ne sono pervenute altre di dubbia
autenticità oltre a quelle sicuramente spurie.
B. fu proclamato
dottore della Chiesa nel 1899 da papa Leone XIII, e viene ricordato nella
liturgia il 25 maggio (Northumbria 672-735).