(detto
il Mecherino). Pittore italiano. Avviato all'arte da Lorenzo Beccafumi,
padrone del fondo su cui lavorava la famiglia di Domenico, divenne uno dei
migliori rappresentanti del Manierismo senese. La sua formazione avvenne a
Firenze, dove subì gli influssi di Raffaello, Fra' Bartolomeo e Mariotto
Albertinelli evidenti nelle prime opere:
Trittico della Trinità
(1513, Siena, Pinacoteca); gli affreschi ispirati alla vita della Vergine
(1517-18) in San Bernardino a Siena; le pale di
San Paolo e delle
Stimmate di Santa Caterina (Siena, Pinacoteca). Tra le opere della
maturità si ricordano: la
Natività della Vergine,
posteriore al 1531, la quale si impone per la bellezza degli effetti luminosi e
per il magistrale uso dei colori; gli affreschi del soffitto della sala del
concistoro nel Palazzo Pubblico di Siena (1530-1535); la gran pala con
Cristo
al Limbo (Siena, Pinacoteca). Il principe Doria chiamò
B. a
Genova, dove il pittore conobbe le opere di Perin del Vaga che influenzarono le
due tele nell'abside del duomo di Pisa: il
Vitello d'oro e il
Castigo
del fuoco celeste (Valbibiena, Siena 1486 - Siena 1551).