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Beauvoir, Simone de.

Narratrice e saggista francese. Laureatasi in Filosofia alla Sorbona nel 1929, si dedicò in un primo momento all'attività di insegnante. L'incontro con il filosofo J.-P. Sartre e con altre importanti personalità della cultura francese, la spinsero in seguito a dedicarsi completamente alla letteratura. Esordì nel 1943 con il romanzo L'invitata, seguito nel 1945 da Il sangue degli altri, nel quale affrontò la problematica esistenzialistica della libertà e della responsabilità. Il tema della condizione femminile, della libertà sessuale, sociale e intellettuale della donna, venne affrontato nel saggio Il secondo sesso (1949). Lo stesso argomento fu ripreso in due opere di narrativa: I mandarini (1954), che vinse il premio Goncourt e Memorie di una ragazza per bene (1958), racconto della ribellione di una donna contro l'educazione borghese, verso una più libera e cosciente accettazione della vita. Politicamente impegnata, attenta ai problemi della vita sociale (La terza età, 1970), la B. si andò progressivamente avvicinando alle posizioni della sinistra extraparlamentare, assumendo la direzione di uno dei suoi giornali più combattivi, "L'idiot international" (fino al 1971). Nel 1980 diede alle stampe 5 racconti inediti, composti tra il 1935-37 e raccolti nel libro Lo spirituale un tempo; nel 1981 pubblicò l'opera La cerimonia degli addii che, insieme a Conversazioni con Jean-Paul Sartre (1983), costituisce una specie di testamento dedicato al filosofo e compagno di vita scomparso nel 1980 (Parigi 1908-1986).