Uomo politico francese. Medico a Charolles, all'inizio della Rivoluzione fu
eletto deputato all'Assemblea legislativa del luglio 1792 e poi alla
Convenzione, dove votò la morte del re. Fu rappresentante del governo
terrorista a Tolosa, a Baiona, a Bordeaux, a Montauban (1792), dove impose il
regime sanculotto e mise in funzione la ghigliottina, quindi presso le armate
del Reno, della Mosella (1793-1794) e in Alsazia. Dopo il 9 termidoro si
schierò con la reazione antigiacobina e andò commissario
all'armata dei Pirenei orientali. Accusato nel 1795 per la sua azione in
Alsazia, fuggì all'estero; al suo ritorno godette dell'amnistia e, dopo
essersi tenuto in disparte fino alla caduta di Napoleone, si mise in vista
durante i Cento giorni. Esiliato come regicida, visse in Belgio fino al 1830
(Liernolle 1765 - Moulins 1837).