Regione storica dell'Asia centrale. Situata a Nord del monte Parapanisus e
bagnata dal fiume Oxus, corrisponde all'incirca all'odierno Afghanistan
settentrionale. • St. - Antica satrapia persiana sottomessa a Ciro e a
Alessandro Magno, nel III sec. a.C. divenne indipendente; dal 167 al 130 a.C. fu
dominio di Antioco IV, costretto in seguito a cedere alle invasioni
indo-scitiche; l'invasione arabica del V sec. la integrò definitivamente
nella civiltà islamica cancellando le tracce delle precedenti
civiltà greco-asiatiche. Era uno dei passaggi obbligati sulla "via della
seta" fra la Cina e il Mediterraneo e un'importante stazione di transito
dell'oro proveniente dalle miniere altaiche e siberiane. • Arte - Fiorita
nella ricca regione persiana attraversata dalla cosiddetta "via della seta", che
si snodava dalla Cina fino al Mediterraneo, e dalla "via dell'oro", che
congiungeva le miniere d'oro dell'Altai all'India, l'arte battriana
costituì senza dubbio lo sfondo sul quale si fusero elementi del mondo
ellenistico romano, indo-iranico e irano-centrasiatico. Poiché
rappresenta il risultato dei contatti stabiliti con le civiltà dell'Asia
anteriore nel sec. VII a.C., l'arte battriana viene definita, tramite il
susseguirsi delle vicende storiche, nella sua duplice espressione greco-iranica
(secc. III-II a.C.) e indo-greca, e nella successiva arte kusana. Il primo
periodo, detto dell'arte greco-iranica, si sviluppò dopo che la regione
si era staccata dalla Persia (in seguito alle conquiste di Alessandro Magno nel
329 a.C.), per costituire un regno indipendente governato dai Greci. Di questo
periodo, prolungatosi per un secolo circa (dal 250 al 150 a.C.), non rimane che
una scarsissima documentazione rappresentata da una serie di monete d'oro e
d'argento (la
B. possedeva molte miniere d'argento) fatte coniare da
alcuni sovrani, tra i quali Eutidemo, Demetrio ed Eucratide. Si tratta di monete
di ottima fattura, certo fra le migliori dell'epoca, raffiguranti vari soggetti:
alcune portano l'effigie del re, altre figure di divinità greche o
persiane. Al rovescio appaiono quasi sempre l'iscrizione regale o immagini
relative a vittorie e conquiste battriane in India. Spesso i sovrani indossano
il tipico copricapo detto
kausia, un casco formato da crini di cavallo;
tuttavia non mancano copricapi di ispirazione greco-macedone. Il secondo periodo
si riferisce all'epoca in cui gli Sciti, dopo aver invaso il territorio della
B., fondarono, verso il 130 d.C. un grande impero indiano che comprendeva
anche l'Altopiano Iranico. Risalgono a questo periodo le caratteristiche
architetture battriane; fra queste il Tempio del Fuoco (Surh Kutal) utilizzato,
allora, per il culto iranico del Mazdeismo. Strutturalmente ricorda i templi di
Persepoli e di Susa. Consiste in una cella contenente l'altare del fuoco,
circondata da un peristilio; il complesso era posto al centro di una grande
corte con porticato interno, limitato da alte mura munite di torri. Altri esempi
dell'architettura battriana sono gli Stupa di Bahl, che erano destinati a
conservare le reliquie di Buddha e il Monastero di Hai bak, scavato nella
montagna e contenente saloni, celle e santuari. Più tardi l'arte
battriana creò architetture che molti studiosi attualmente considerano
come manifestazioni dell'arte kusana dell'India (Monastero di Kunduz, statue di
Kaniska). L'arte battriana scomparve completamente in seguito alle invasioni
degli Unni (V sec.) e dei Turchi.