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Battisti, Cesare.

Uomo politico e patriota italiano. Nato da un'agiata famiglia di commercianti, dopo gli studi liceali a Trento si trasferì a Graz, dove frequentò la facoltà di Lettere senza completare il corso universitario; si laureò, invece, all'Istituto di studi superiori a Firenze, nel 1897, con una tesi su Il Trentino. Saggio di geografia fisica e di antropogeografia, pubblicata nel 1898. Tornato nella città natale, iniziò un'intensa attività politica nelle file del movimento socialista, collaborando al settimanale di Rovereto “L'Avvenire del lavoratore” (1896-1905) e dirigendo dal 1900 il quotidiano trentino “Il Popolo”. Nel 1911 fu eletto deputato del Parlamento di Vienna, battendosi per l'autonomia amministrativa del Trentino e per la creazione di una libera università italiana a Innsbruck. La sua partecipazione alle dimostrazioni di Innsbruck (1901, 1903, 1904) gli costò alcuni mesi di carcere. Allo scoppio della prima guerra mondiale si trasferì a Milano, dove sostenne la necessità della guerra contro l'Austria in accordo con le posizioni dell'interventismo democratico. Arruolatosi in un reggimento di alpini con il grado di sottotenente (1915), fu fatto prigioniero dagli Austriaci con Fabio Filzi sul monte Corno (10 luglio 1916). Condannato a morte per tradimento, in quanto cittadino austriaco, morì due giorni dopo sul patibolo, nel fossato del castello del Buon Consiglio a Trento. Tra le sue opere ricordiamo: Scritti geografici e scritti politici (1923), Scritti politici e sociali (1966) (Trento 1875-1916).
L'impiccagione di Cesare Battisti in una tavola di Achille Beltrame