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Batterio.

Nome generico di microrganismi diversi e ubiquitari, costituiti da singole cellule caratterizzate dalla presenza di una parete cellulare e dall'assenza di clorofilla. La classificazione attualmente in uso è quella elaborata dalla Società dei Batteriologi Americani che cura la pubblicazione del Bergey's Manual of Determinative Batteriology. Secondo tale pubblicazione i b. sono considerati come appartenenti al gruppo Procaryotae, nel quale ogni individuo appartiene a una specie, a un genere, a una famiglia, a un ordine e ad una divisione. Le divisioni oggi ammesse sono due: Cyanobacteria, che raggruppa microrganismi con il pigmento fotosintetico ficocianina, oltre alla clorofilla (non sono inclusi i microrganismi di interesse medico), e Bacteria, che raggruppa i microrganismi unicellulari privi di pigmenti fotosintetici e sicuramente privi di ficocianina. A quest'ultima divisione che comprende 10 ordini (Pseudomonadales; Chlamydobacreiales; Hyphomycrobiales; Eubacteriale; Actinomycetales; Caryophanales; Beggiatoales; Myxobacteriales; Spirochaetales; Mycoplasmatales), appartengono invece numerosi b. di interesse medico. I b. furono identificati nel 1863 da Leeuwenhock, ma divennero oggetto di studio solo nel XIX sec. Hanno un'importanza fondamentale in natura: sono agenti delle fermentazioni e delle putrefazioni, scindendo le sostanze organiche in composti inorganici atti a rientrare nel ciclo vitale; fissano i gas atmosferici, arricchiscono il suolo in azoto e forniscono ai vegetali parti dei composti inorganici di cui hanno bisogno per il loro sviluppo. I b. patogeni rappresentano solo una piccola frazione dell'universo batterico: svolgono infatti un'azione patogena sull'uomo (tra le malattie di origine batterica: polmonite, tubercolosi, colera, peste, ecc.) gli animali e le piante. ║ Morfologia: i b. osservati al microscopio mostrano diverse forme: a bastoncino (bacilli o b. propriamente detti), a sfera (cocchi), ricurva (spirilli). I b. hanno generalmente dimensione di 2μ × 0,5μ e sono tutti unicellulari. La cellula batterica è circoscritta da una membrana cellulare di notevole complessità chimica che contiene proteine, polisaccaridi, lipidi, acido ribonucleico. È probabilmente a questa composizione chimica che sono connesse per la massima parte le caratteristiche immunologiche dei b. All'interno della parete cellulare vi è una membrana detta citoplasma che regola il passaggio dei metaboliti tra l'interno e l'esterno della cellula (il protoplasma comprende il citoplasma e l'apparato nucleare). Oggi se ne è stabilita l'esistenza nei b. di un nucleo (corpo cromatinico) ben definito, strutturalmente diverso dal nucleo degli animali e dei vegetali. ║ Fisiologia: per quanto riguarda il metabolismo tutte le reazioni metaboliche vengono svolte dai b. per mezzo di enzimi, come avviene per le cellule degli altri organismi. Si osservano però differenze nella loro capacità di utilizzare sostanze più o meno complesse per la sintesi di nuovo materiale cellulare. Per alcuni b. la fonte d'energia può essere la luce solare, l'ossigeno o l'idrogeno. Dal punto di vista nutrizionale i b. autotrofi sono dotati di notevoli capacità sintetiche e capaci quindi di costruire il proprio protoplasma partendo da sostanze inorganiche. Altri b. (eterotrofi) hanno minori capacità di sintesi e necessitano di sostanze organiche già sintetizzate. ║ Riproduzione: i b. si riproducono per divisione della cellula madre (scissione). Quando i b. si riproducono, danno origine a colonie visibili, a volte, a occhio nudo. Queste possono formare raggruppamenti caratteristici: le colonie possono essere piatte o cupoliformi; la loro superficie può essere lucida, opaca, liscia o ruvida. Possono inoltre avere colorazioni e margini vari. La coltivazione dei b. avviene attraverso tecniche speciali, in adatti terreni di crescita, sia liquidi che solidi (V. BATTERIOLOGIA). ║ B. abissali: b. che vivono nelle grandi profondità marine. La scoperta di tale tipo di b. è stata effettuata dagli scienziati della nave oceanografica Galathea che nel 1951 esaminarono un campione di fango raccolto sul fondo della Fossa delle Filippine, a 10.060 m di profondità. Essi osservarono al microscopio piccole porzioni del fango prelevate con strumenti sterilizzati e vi trovarono sepolti in esso numerosi corpi di b. di specie diverse; c'erano vibrioni (b. a virgola), cocchi (di forma sferoidale) e bacilli dalla caratteristica forma a bastoncino. Al microscopio tali microrganismi apparivano inerti. Gli studiosi del Galathea, per analizzare tale tipo di b., distribuirono, all'interno di un contenitore in vetro e acciaio, un composto nutritivo a base di acqua di mare, estratto di lievito e peptoni; il contenitore venne ermeticamente chiuso mediante uno speciale tappo di neoprene che, spinto all'interno dello stesso, poteva comprimerne il contenuto realizzando una pressione di 1.000 atmosfere, pressione pari a quella esistente alla profondità marina dove era stato estratto il campione di fango. La coltura fu posta in un frigorifero, alla stessa temperatura della Fossa (3 °C). Dopo un certo periodo (una settimana circa), un esame della coltura diede la prova del notevole sviluppo di b.; era la prima prova certa che alle grandi profondità del mare esistono organismi viventi. Altri tentativi di colture effettuati a temperature diverse e a differenti pressioni fallirono; perciò quei b. furono chiamati b. barofili, cioè "amanti della pressione" perché essi non possono vivere se non alle pressioni ambientali. Attualmente è scientificamente provato che negli abissi marini esistano b. autrofi chemiosintetici, cioè del tipo vegetale, in grado di sfruttare, anziché la luce, idrogeno molecolare, ammonio, nitriti o metano mediante i quali attuerebbero la sintesi alimentare. Altri b., invece, si nutrirebbero, come gli animali, di composti organici. Il fatto che i b. abissali abbiano un elevato tasso di riproduzione fa pensare che essi possano essere divorati da altre creature abissali che in tal modo ne frenerebbero la moltiplicazione.