Poeta russo. Membro della società letteraria Arzamas, subì
l'influsso dei classici latini e italiani, soprattutto Tibullo, Tasso e
Petrarca. Si dedicò quasi esclusivamente alla poesia anacreontica ed
elegiaca. Nella prima parte della sua produzione cantò l'amore e
l'amicizia; l'aggravarsi di una malattia, che l'aveva colpito in giovane
età, lo spinse in seguito a compiere amare considerazioni sulla vita.
Contribuì allo sviluppo della poesia russa, attraverso la sua opera di
raffinamento e perfezionamento del verso; viene considerato precursore di
Puškin. Tra le sue opere ricordiamo: l'elegia
Tasso morente (1817),
Il mio genio (1815),
Tauride (1817) (Vologda 1787-1855).