Comunità autonoma (7.234 kmq; 2.098.055 ab.) della Spagna settentrionale.
Confina a Nord con il golfo di Biscaglia, a Est con la Francia e la Navarra, a
Sud-Est ancora con la Navarra, a Sud e a Sud-Ovest con la Castiglia-Léon
e a Ovest con la Cantabria. Capoluogo: Vitoria-Gasteiz. Amministrativamente
è divisa in tre province: Álava, Guipúzcoa e Vizcaya. Dal
1979 gode di autonomia amministrativa. La popolazione è costituita per la
maggioranza dal gruppo etnico-linguistico dei Baschi. • Geogr. - Il
territorio, prevalentemente montuoso, è attraversato dalla Cordigliera
Cantabrica e dalla sezione nord-occidentale dei Pirenei. Le cime non superano i
1.544 m del monte Aitzgorri. Nella zona centrale della provincia
dell'Álava si estende una vasta zona pianeggiante (conca di
Álava). La regione è solcata da fiumi brevi ad andamento
impetuoso, alcuni dei quali (Nervión, Oria, Bidasoa) sfociano
direttamente nell'oceano Atlantico, altri invece (Zadorra) confluiscono
nell'Ebro. Nella parte settentrionale, dove il clima è mite e piovoso, si
estendono numerosi boschi e pascoli; verso l'interno invece il clima si fa
più secco e consente una coltivazione di tipo mediterraneo. • Econ.
- L'agricoltura è praticata soprattutto nella provincia di Álava
dove vengono coltivati cereali, frutta, ortaggi, olive, viti e praticato
l'allevamento del bestiame. L'attività industriale è invece
prevalentemente concentrata nelle province di Vizcaya e Guipúzcoa che,
sfruttando le risorse minerarie (ferro) e idroelettriche, danno vita
all'industria siderurgica e metallurgica. Presenti inoltre anche le industrie
meccaniche, cantieristiche, chimiche, cartarie, tessili, vetrarie e alimentari.
Molto praticata la pesca che dà vita a numerosi porti pescherecci. Molto
sviluppata anche l'industria turistica la quale offre un buon livello di
assistenza alberghiera, soprattutto nella zona balneare, ed è favorita
dalla buona rete stradale e autostradale che attraversa la regione, in
particolare lungo la costa. • St. - Abitata dai
Vascones (da cui
è derivato il nome Guascogna) prima dell'arrivo dei Romani, la regione fu
occupata da Crasso nel 58 a.C. I Romani convertirono i Guasconi al Cristianesimo
ma non alterarono la loro lingua e la loro cultura. Le invasioni barbariche dei
secc. VI e VII spinsero gran parte dei Baschi a Nord: alcuni giunsero fino
all'Aquitania e si mescolarono alla popolazione, altri si rifugiarono verso i
Pirenei e verso la costa del Labourd mantenendo l'unità e
l'identità culturale. Nel VII sec. venne fondato il ducato di Vasconia e
nel IX sec. il Regno di Navarra, sotto il quale vennero in seguito riunite tutte
le terre abitate dai Baschi. Le terre del Regno furono in seguito divise tra la
Francia e l'Inghilterra. Le province spagnole furono unite alla Castiglia e
rimasero annesse alla Francia fino alla Rivoluzione francese, pur assicurandosi
numerosi privilegi che permisero loro di mantenere una certa autonomia, la
propria identità culturale, i propri costumi e le proprie leggi. Tale
stato di cose venne meno nel 1876 con la fine della terza guerra carlista. La
perdita dei privilegi causò un rinvigorirsi del sentimento nazionale
basco che, durante la guerra civile, portò alla creazione della
Repubblica basca la quale ebbe però vita breve. Nel 1959, durante la
dittatura franchista, in Spagna sorse un forte movimento di opposizione,
l'
ETA (V.), una parte del quale si è
reso responsabile di numerosi attentati terroristici attuati in tutta la Spagna
in nome della libertà e dell'indipendenza. • Ling. - Nelle
P.B. viene parlato un idioma, il
basco, diviso in otto dialetti,
il quale deriva molti termini dallo spagnolo, dal francese e dal guascone ed
è l'unica lingua viva dell'Europa occidentale non appartenente alla
famiglia indoeuropea. Diverse sono le ipotesi sulla sua origine ma la più
accreditata sostiene la tesi della parentela con le lingue caucasiche e la vede
come una continuazione delle lingue mediterranee preindoeuropee. Il basco
sarebbe stato introdotto in Europa da popolazioni provenienti dall'Asia Minore
durante l'Età dei Metalli.