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Barùc.

Uno dei dodici profeti minori. Discepolo di Geremia, del quale fu anche l'amanuense, visse sotto il regno di Gioacchino, re di Giudea (605 a.C.). Esiste una sua profezia, che, sebbene in passato combattuta da San Girolamo, venne riconosciuta dal Concilio tridentino e posta nella Vulgata subito dopo il libro di Geremia. Gli Ebrei però la esclusero dal loro canone, e dopo di loro anche i protestanti, perché non si trova nel testo ebraico primitivo, ma nella sola versione greca dei Settanta. ║ Libro di B.: libro della Bibbia. Ne sono rimaste solo copie scritte in greco e in siriano e una scritta in latino. È composto da un proemio, dalla confessione dei peccati dei Giudei e dall'invocazione della misericordia divina, da un elogio alla Sapienza, che viene fatta coincidere con la legge di Mosè, da parole di conforto rivolte agli esuli di Gerusalemme e alla città intera. ║ Apocalisse siriaca di B.: descrizione della distruzione di Gerusalemme annunciata dal Signore. Scritto in siriano (l'originale era però in aramaico) il libro racconta che la distruzione di Gerusalemme accelererà la fine del mondo, inevitabile a causa del peccato dell'uomo, e che avverrà dopo le dodici tribolazioni dalle quali però la Palestina uscirà indenne. Vi è contenuta "l'allegoria del cedro" che preannuncia la caduta dell'Impero romano e anticipa la descrizione del mondo futuro, rivelando la diversa sorte dei giusti e degli empi. Con la "visione della nuvola" invece viene tracciata la storia delle dodici epoche di Israele. ║ B. greco: libro scritto in greco e in slavo poco dopo il 100 d.C. Vi si narra il viaggio del profeta B. attraverso cinque cieli.