Zool. - Nome comune a molte specie di pesci appartenenti alla famiglia degli
Sfirenidi, sottordine dei mugiloidei, ordine dei perciformi, classe degli
osteitti. I
b. presentano corpo slanciato, a forma di siluro, ricoperto
di scaglie; il muso è grosso e la bocca molto ampia e tagliata
orizzontalmente; la mandibola è notevolmente più lunga della
mascella e ambedue sono armate di denti robusti. Le pinne dorsali sono due e ben
separate fra loro; quella codale è biforcuta mentre le pinne pettorali e
ventrali sono poco sviluppate. Tutti i
b. (una ventina di specie) sono
ottimi e veloci nuotatori e vivono, per lo più, in gruppi abbastanza
numerosi. Sono animali voraci, pericolosi per molti organismi marini e per
l'uomo. Nel Mediterraneo e nell'Atlantico orientale vive il "luccio marino"
(
Sphyraena sphyraene), un
b. che tocca i 150 cm di lunghezza e
conduce vita pelagica. Altra specie mediterranea è la
Sphyraena
chrysotaenia che non frequenta, però, le acque italiane. Il
più noto fra i
b. è il
Sphyraena b., proprio
dell'Atlantico tropicale e subtropicale, che vive presso le coste americane e
africane: raggiunge i 3,50 m di lunghezza ed è pericolosissimo anche per
l'uomo se provocato. Altre specie frequenti sono
Sphyraena guachanco e
Sphyraena picudilla, entrambe del Mar dei Caraibi. Tutti i
b. sono
soggetti a pesca per la bontà delle loro carni: si catturano con ami e
con esche vivacemente colorate.