Matematico e cosmografo veneziano. È autore dell'opera
Quel mirabile
problema geometrico... (1586), in cui si occupa principalmente degli
asintoti dell'iperbole. Eseguì alcune traduzioni, tra cui si ricordano
quella del commento di Proclo a Euclide (1560) e quella di Erone (1572).
Accusato di stregoneria, fu processato dall'Inquisizione e condannato al carcere
(Candia 1537 - Venezia 1604).